La proposta della Commissione europea, che starebbe lavorando alla preparazione di una direttiva che introduca limiti più bassi per la concessione di mutui sull'acquisto di immobili, pari al 40 per cento del valore degli immobili come ammontare dei prestiti che possono essere concessi dagli istituti di credito europei, come riportato oggi da Il Sole 24 Ore, oltre ad essere assurda e demenziale, dimostra ancora una volta il grado di competenza dei commissari europei.In che pianeta vivono i commissari europei ? Si sono chiesti i rispettivi presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. Non sanno Lorsignori che la crisi dei mercati finanziari mondiali, che sta mangiando l’economia reale,non deriva dai mutui erogati in Europa, che raggiungono il massimo del 70/90 per cento del valore dell’immobile, ma dalla creazione del denaro dal nulla con swap, strutturati, prodotti derivati e da crediti concessi negli Usa per l’acquisto delle abitazioni a cittadini che non avevano alcuna possibilità,con i propri redditi dichiarati di effettuare il rimborso ?
Ed anche la precisazione del portavoce di Charlie McCreevy, commissario europeo per il mercato unico,che rispondendo durante il briefing quotidiano, ad una domanda sul titolo di apertura dell'edizione odierna del Sole 24 Ore, il quale ha detto che non è vero che Bruxelles sta lavorando a questa ipotesi, è un toppa peggiore del buco. Oliver Drewes – portavoce di McCreevy, ha poi aggiunto che, in seguito alla crisi economico-finanziaria, è stata avviata in Europa una "discussione" sul modo in cui sarebbe possibile armonizzare i requisiti di capitale delle banche anche nel campo dei mutui. Questo perché esistono "regole molte regole diverse nei vari Paesi Ue" .Il portavoce del commissario vorrebbe far passare la scusante ad una vera e propria gaffe, che a causa della scadenza del mandato dell'attuale Commissione europea,il 31 ottobre prossimo e al momento viene pronosticata una sua proroga di almeno qualche mese al fine di poter insediare il nuovo esecutivo in base a quanto previsto dal trattato di Lisbona, che ci sarebbe una discussione su come migliorare i requisiti di capitale, "Ma per ora non c'é alcuna proposta.Non sarà questa Commissione a dover gestire le conseguenze politiche" di questa azione.Adusbef e Federconsumatori preoccupate ancora di più dalle smentite del portavoce,che confermano la discussione su una proposta demenziale,chiedono maggiori chiarimenti su eventuali direttive che determinano le libertà economiche di milioni di consumatori.
Ed anche la precisazione del portavoce di Charlie McCreevy, commissario europeo per il mercato unico,che rispondendo durante il briefing quotidiano, ad una domanda sul titolo di apertura dell'edizione odierna del Sole 24 Ore, il quale ha detto che non è vero che Bruxelles sta lavorando a questa ipotesi, è un toppa peggiore del buco. Oliver Drewes – portavoce di McCreevy, ha poi aggiunto che, in seguito alla crisi economico-finanziaria, è stata avviata in Europa una "discussione" sul modo in cui sarebbe possibile armonizzare i requisiti di capitale delle banche anche nel campo dei mutui. Questo perché esistono "regole molte regole diverse nei vari Paesi Ue" .Il portavoce del commissario vorrebbe far passare la scusante ad una vera e propria gaffe, che a causa della scadenza del mandato dell'attuale Commissione europea,il 31 ottobre prossimo e al momento viene pronosticata una sua proroga di almeno qualche mese al fine di poter insediare il nuovo esecutivo in base a quanto previsto dal trattato di Lisbona, che ci sarebbe una discussione su come migliorare i requisiti di capitale, "Ma per ora non c'é alcuna proposta.Non sarà questa Commissione a dover gestire le conseguenze politiche" di questa azione.Adusbef e Federconsumatori preoccupate ancora di più dalle smentite del portavoce,che confermano la discussione su una proposta demenziale,chiedono maggiori chiarimenti su eventuali direttive che determinano le libertà economiche di milioni di consumatori.
Tetto ai mutui, è tutto vero?
Continua a suscitare polemiche la proposta di direttiva europea sulla soglia massima al 40% per i prestiti relativi ai mutui. Sebbene non sia ancora stato formalizzato in provvedimento legislativo, si tratterebbe di un’iniziativa drastica per i futuri mutuatari. In Italia infatti la soglia di finanziamento attuale sui mutui immobiliari è fissata all’80% dell’intero valore d’acquisto. A finire al centro delle polemiche sarebbe la bozza di revisione alla direttiva Ue 2006/48/Ce sui requisiti patrimoniali.
L’obiettivo della ventilata direttiva sarebbe duplice: da un lato la riduzione dei rischi da credito e, dall’altro, il rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche. Se oggi su un immobile del valore accertato di 200 mila euro, banche e intermediari finanziari possono erogare fino a 160mila euro, con il tetto del 40%, invece, sullo stesso immobile le banche potranno erogare fino a 80mila euro. La cifra eccedente dovrà essere garantita da polizze assicurative, con un inevitabile aggravio di costi a carico dei cittadini. Attualmente i restanti 40 mila euro possono essere coperti dalla banca stessa anche se ad un tasso più alto visto che lo stesso istituto è costretto a contrarre un’assicurazione. GLi addetti ai lavori denunciano l’iniquità del proveddimento nel caso in cui da ipotesi di scuola entri in vigore.A risentire infatti della stretta sul credito sarebbero principalmente le categorie deboli come gli stranieri immigrati e le famiglie a basso reddito che alimentano in modo particolare la compravendita di bilocali. Ma anche le banche non sfuggirebbero: la nuova normativa prevede, infatti, un appesantimento degli accantonamenti obbligatori non solo sui nuovi prestiti, ma anche su quelli erogati.
Qualcuno poi ha già fatto i conti con le regioni italiane. Le più penalizzate sarebbero Marche, Sardegna, Lombardia e Piemonte i cui livelli di copertura del mutuo sul valore dell’immobile sono comprese tra il 71%, e il 70%, contro una media nazionale del 67%. Oliver Drewes, portavoce del commissario al Mercato interno Charles McCreevy, ha smentito che Bruxelles voglia mettere la briglia ai mutui: che abbia cioè intenzione di imporre loro una nuova soglia massima, limitandoli al 40% del valore dell’immobile (e non all’80% come avviene in Italia) in tutti i 27 Stati della Comunità.
Al momento l’UE parla solo di valutazioni e non di una proposta concreta. Dall’Unione Europea vogliono insomma limitare i rischi per gli istituti e armonizzare le diverse norme, tanto differenti da Paese a Paese. Secondo l’Ebic, il Comitato che raccoglie le federazioni bancarie europee, le norme già esistenti bastano.
Continua a suscitare polemiche la proposta di direttiva europea sulla soglia massima al 40% per i prestiti relativi ai mutui. Sebbene non sia ancora stato formalizzato in provvedimento legislativo, si tratterebbe di un’iniziativa drastica per i futuri mutuatari. In Italia infatti la soglia di finanziamento attuale sui mutui immobiliari è fissata all’80% dell’intero valore d’acquisto. A finire al centro delle polemiche sarebbe la bozza di revisione alla direttiva Ue 2006/48/Ce sui requisiti patrimoniali.
L’obiettivo della ventilata direttiva sarebbe duplice: da un lato la riduzione dei rischi da credito e, dall’altro, il rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche. Se oggi su un immobile del valore accertato di 200 mila euro, banche e intermediari finanziari possono erogare fino a 160mila euro, con il tetto del 40%, invece, sullo stesso immobile le banche potranno erogare fino a 80mila euro. La cifra eccedente dovrà essere garantita da polizze assicurative, con un inevitabile aggravio di costi a carico dei cittadini. Attualmente i restanti 40 mila euro possono essere coperti dalla banca stessa anche se ad un tasso più alto visto che lo stesso istituto è costretto a contrarre un’assicurazione. GLi addetti ai lavori denunciano l’iniquità del proveddimento nel caso in cui da ipotesi di scuola entri in vigore.A risentire infatti della stretta sul credito sarebbero principalmente le categorie deboli come gli stranieri immigrati e le famiglie a basso reddito che alimentano in modo particolare la compravendita di bilocali. Ma anche le banche non sfuggirebbero: la nuova normativa prevede, infatti, un appesantimento degli accantonamenti obbligatori non solo sui nuovi prestiti, ma anche su quelli erogati.
Qualcuno poi ha già fatto i conti con le regioni italiane. Le più penalizzate sarebbero Marche, Sardegna, Lombardia e Piemonte i cui livelli di copertura del mutuo sul valore dell’immobile sono comprese tra il 71%, e il 70%, contro una media nazionale del 67%. Oliver Drewes, portavoce del commissario al Mercato interno Charles McCreevy, ha smentito che Bruxelles voglia mettere la briglia ai mutui: che abbia cioè intenzione di imporre loro una nuova soglia massima, limitandoli al 40% del valore dell’immobile (e non all’80% come avviene in Italia) in tutti i 27 Stati della Comunità.
Al momento l’UE parla solo di valutazioni e non di una proposta concreta. Dall’Unione Europea vogliono insomma limitare i rischi per gli istituti e armonizzare le diverse norme, tanto differenti da Paese a Paese. Secondo l’Ebic, il Comitato che raccoglie le federazioni bancarie europee, le norme già esistenti bastano.
Nessun commento:
Posta un commento