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"Sudamerica es pasion"
A cura di fratellipolemici:
"Video della settimana precedente"

Buona lettura
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lunedì 30 novembre 2009

Appuntamenti della settimana 30.11.09-06.12.09

fratellipolemici - settimana numero 23

Lunedì 30
- "Video della settimana precedente", scelto da Alain
- "Questioni migranti", a cura di Gloria
- "Passaparola" in diretta con Marco Travaglio, ore 14:00
Martedì 01
- "Ri-Passaparola", a cura di Franck
Mercoledì 02
- "Sudamerica es pasion", a cura di Valeria
- "Missione Pianeta Verde", a cura di Alain
Giovedì 03
- "Meet...Mitumba", a cura di Linda
- "Filo diretto con i giovani", a cura di ForumGiovaniVr
Venerdì 04
- "Pensare globale, Agire locale", a cura di Alain
Sabato 05
- "Giornalismo alla sbarra", a cura di Franck
- "Servizi bancari e notizie economiche", a cura di Massimo
Domenica 06
- "Il Pianto ed il Riso", a cura di Daniele
- "Appuntamenti della settimana 07.12.09-13.12.09", a cura di Alain

Il Pianto ed il Riso – art. 13


COMITATO MAG PER LA SOLIDARIETA’ SOCIALE ONLUS con la collaborazione dell’Ass. Ishtar e della Coop. Chico Mendes



Gentili Cooperatrici e Cooperatori,

Gentili Amiche ed Amici,

ricordate i nostri amici Babacar ed Aissa, del villaggio di Ndem – Senegal, che abbiamo re-incontrato qualche mese fa? Siamo certi di Sì, perché questo è uno di quegli incontri che non si possono dimenticare. E ricordate anche il loro progetto di realizzare un negozio a Dakar per la vendita diretta di prodotti tessili, artigianali e dell’agricoltura biologica?

Bene, il progetto è andato avanti ed è stato individuato il terreno dove realizzare la costruzione: è situato in una buona posizione, nella Capitale, a Dakar.

Questo è un progetto importante perché permetterà a 350 persone di avere continuità di lavoro e di reddito, oltre a garantire il sostegno di una mensa scolastica per 120 bambini della scuola primaria il cui servizio ora è minimale.

Per fare tutto questo servono circa 90.000 € necessari ad acquistare il terreno e realizzarci sopra l’edificio che ospiterà il negozio e il laboratorio.

Uno stimolo in più ad attivarci tutti insieme dovrebbe venire dalle notizie che abbiamo avuto in questi giorni circa il fallimento del vertice Fao di Roma per la fame nel mondo ed in Africa in particolare.

Non riteniamo di doverci sostituire alle istituzioni preposte, ma la loro deriva mostra che intanto la gente muore di fame e nei barconi della speranza. E questo non lo possiamo accettare.

Per i valori che da sempre condividiamo è irrinunciabile ricercare adeguate ed eque politiche internazionali, favorendo la solidarietà diretta e concreta verso coloro che perseguano un proprio auto-sostentamento con pochissimi mezzi a disposizione.

Insieme possiamo fare qualcosa per 350 famiglie e 120 bambini, semplicemente sostenendo il progetto che i nostri amici Babacar e Aissa stanno portando avanti con tanto entusiasmo, convinzione e devozione. Non lasciamoli soli, facciamo sentire concretamente che siamo loro vicini e condividiamo questa importante avventura.

Dai primi giorni di dicembre esporremo negli uffici della Mag i prodotti di Ndem, li potrete trovare e provare, e potrete quindi apprezzarne le qualità, oltre al valore sociale che li contraddistingue. Veniteci a trovare, vi aspettiamo!

Nel frattempo non indugiate a dare il vostro contributo per la realizzazione del progetto Ndem, facendo un versamento sul conto corrente che appositamente abbiamo creato:

IBAN IT33V0518811723000000009086

BANCA POPOLARE DI VERONA Ag. Verona Stadio

intestato a Comitato Mag per la Solidarietà Sociale Onlus.

Grazie per quanto riuscirete a fare. A presto

Loredana Aldegheri, Giulia Pravato,

Damiano Formaggio e Daniele Giacomazzi


P.S.: Non solo soldi, cerchiamo anche persone che desiderino fare un po’ di volontariato divulgando il progetto NDEM nei gruppi e nelle comunità locali. Non aspettate, contattate Giulia Pravato allo 045-8100279.

Se vuoi vedere i prodotti di NDEM visita il sito: www.maam-samba.com

N.B. le donazioni effettuate a favore del Comitato Mag per la Solidarietà Sociale Onlus sono deducibili nei modi stabiliti dalla normativa vigente

sabato 28 novembre 2009

Servizi bancari e notizie economiche Art.14

TREDICESIME: 35,2 MILIARDI DI EURO (0,9 MLD,PARI AL +2,6% IN PIU’ DEL 2008) IL MONTE GRATIFICHE 2009. IL 75,7% (26,3 MLD) MANGIATO DA TASSE, BOLLI, CANONI, MUTUI, RIMBORSO DEBITI PREGRESSI, IL 24,3 % (MENO DI UN QUARTO) DESTINATO A RISPARMI, REGALI,VIAGGI CONSUMI ALIMENTARI ! FAMIGLIE SEMPRE PIU’ STROZZATE DA VITE A RATE: DIMINUISCE DI 264 MLD LA LORO RICCHEZZA CHE PASSA DA 3.764 MILIARDI A 3.500 MLD,AUMENTANO I DEBITI.

Fra tre settimane saranno pagate le tredicesime, che ammontano quest’anno a 35,2 miliardi di euro (+ 0,9 miliardi,con un incremento del 2,6 per cento rispetto al 2008), così ripartite: 10,2 miliardi ai pensionati; 9,10 miliardi ai lavoratori pubblici; 15,90 ai dipendenti privati (agricoltura,industria e terziario). Ma dopo un anno durissimo di rincari ed aumenti speculativi che hanno falcidiato i redditi delle famiglie costrette ad indebitarsi per sopravvivere,con una perdita ulteriore del potere di acquisto, resterà poco per festeggiare.
Sarà un Natale durissimo, dopo l’onda lunga di sub-prime, convulsioni finanziarie derivanti dallo scoppio della bolla dei derivati,il fallimento di oltre 100 banche ed il salvataggio di altre, di gravissimi disagi sociali derivanti dalla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e di fabbriche chiuse od occupate,dei rincari speculativi di beni alimentari,prezzi dei carburanti, ricorso allegro agli stessi prodotti tossici di banche di affari per elargire consistenti bonus e prebende ad avidi banchieri in assenza di nuove regole e di annunciati legal standard contro le speculaizoni.
Tredicesima più che falcidiata quindi sotto l’albero di Natale,per far fronte ad aumenti infiniti iniziati a gennaio 2009 con le tariffe autostradali,benzina, bolli,tasse,tarsu, tariffe aeroportuali allegramente concessi dal Governo ai soliti capitani coraggiosi per finanziare investimenti pubblici a spese della collettività che daranno profitti privati, ed altri ordinari balzelli. A fine anno, oltre alla busta paga più pesante, arrivano infatti anche le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare. Con il risultato di ridurre del 75,7 per cento l’attesa gratifica natalizia. Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 35,2 miliardi di euro di tredicesime che verrano pagate quest’anno, soltanto il 24,3 per cento, ossia 8,9 miliardi di euro,per la prima volta meno di un quarto del monte tredicesime resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati.
La tredicesima per la maggior parte delle famiglie è già stata pesantemente ipotecata non solo per pagare tasse, ratei e bollette delle utenze domestiche (Enel,Telecom,Gas,ecc.), ma un ulteriore 28,4 per cento, pari a 9,8 miliardi di euro (800 milioni in più del 2008), servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie,parenti, amici e/o conoscenti per sopravvivere,dato che stipendi, salari e pensioni non bastano più per far quadrare i bilanci famigliari. Per scopi più piacevoli restano 8,9 miliardi di euro, il 24,3 % del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli),qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze: una miseria, che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano anche nei servizi idrici liberalizzati e da un futuro sempre più incerto.

Giornalismo alla sbarra - Art.19

E' possibile che il giornalismo stia varcando nuovi confini? E' possibile che oramai il giornalismo nostrano venga ritenuto normale e coerente con le logiche del mestiere?

L'analisi è ormai tutt'altro che scontata.
Le politiche editoriali de "Il Fatto Quotidiano" sono politiche di serietà giornalistica, di coerenza, di costanza nell'informazione.

Quest'informazione , però, mostra le sue degenerazioni, i suoi insiti cambiamenti nella società odierna. L'analisi improntata sull'ambito giudiziario del giornale di Travaglio e C. si pone fuori dagli schemi rispetto alla tendenza del resto del blocco giornalistico.

Si sono spostate le soglie di interesse e , quindi, le valutazioni a posteriori.

Avanza l'era dell'OPINIONE. L'era del "secondo me". L'era del relativismo portato ai massimi livelli. E' palese il totale superamento delle logiche tradizionali e delle funzioni datate del giornalismo, lasciando spazio al servilismo, all'incondizionabile condizionabilità degli attori di questo mondo.

I gruppi di pressione in generale creano attriti e frenano politiche di totale libertà di espressione, ma d'altro canto il gioco di potere non può che centrarsi attorno a questo insidioso duello tra libertà di esprimere le proprie perplessità e intrinseca dipendenza da influenze intoccabili.

Il sistema propina notorietà per chi sa meglio equilibrare tali fattori, continuando, ahi noi, a porsi , comunque, nel sistema.

Rimane soltanto la nostra più o meno affievolita coscienza e capacità di analisi e valutazione a mantenere le distanze dal tunnel della vulnerabilità e a continuare a porci critici e indipendenti come menti scagionate da prigioni oscuranti.

Rimaniamo noi, con le nostre infinite potenzialità di ragionamento, a saper delineare le più disparate situazioni che ci si pongono di fronte agli occhi.

Lo studio della storia e delle sue dinamiche, in mezzo a questo articolo, si pone come primo punto della lunga lotta alla nostra perenne dipendenza da lor signori.

mercoledì 25 novembre 2009

Missione Pianeta Verde - Art. 18

Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne

Tratto dalla newsletter di
Amnesty International:


"Dignità e diritti per le donne!

Costrette a sposarsi
in età precoce, discriminate a causa di etnia, religione, stato civile o disabilità, senza autonomia economica, le donne che vivono in povertà subiscono numerose violazioni. Le loro esistenze sono segnate dalla violenza sessuale, dallo scarso accesso a un'istruzione adeguata e dalla mancata protezione dai rischi legati a gravidanza e parto. La povertà, per queste donne, non è solo mancanza di reddito ma anche impossibilità di condurre una vita dignitosa, di partecipare ai processi decisionali e di fare sentire la loro voce. In occasione della Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne, Amnesty International concentra la sua azione sul legame tra povertà e violenza, per spezzare questo circolo vizioso in cui vivono moltissime donne."

Tratto da un articolo di "Repubblica" (LINK):

"In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella corso della vita è stata vittima della violenza di un uomo. Secondo l'Istat sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale.

La violenza è prevalentemente casalinga. Ai danni di mogli e fidanzate i reati gravi: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni tra le mura domestiche.

Il rischio di subire uno stupro piuttosto che un tentativo di stupro è tanto più elevato quanto più è stretta la relazione tra autore e vittima. Gli sconosciuti commettono soprattutto molestie fisiche e sessuali, seguiti da conoscenti, colleghi ed amici."


Approfondimenti:
1) Napolitano sulle donne
2) Videoconcorso contro la violenza

Sudamerica es pasion - Art. 4

Il Chocò è uno dei 32 dipartimenti della Colombia, uno dei più problematici, affascinanti e intriganti dipartimenti, che costeggia il Pacifico fino alla frontiera con Panama.

E’ la regione più povera del paese, praticamente dimenticata dallo Stato e covo di guerriglia e paramilitari; è la seconda più umida e piovosa al mondo, dove la gente vive in capanne di legno senza acqua corrente. Il Chocò in pratica non ha strade: le vie di comunicazione della regione sono i fiumi tropicali.

E’ abitato prevalentemente da discendenti degli schiavi americani portati dagli spagnoli dopo la conquista, i quali sopravvivono grazie alla caccia ma soprattutto alla pesca. Le foreste sono invece popolate anche da tribù indigene che da secoli hanno un rapporto teso e diffidente verso i bianchi.

Sono stata nel Chocò 4 giorni, sulla costa, in un villaggio vicino a Nuquì (una piccola cittadina). Nel villaggio vivono 250 persone ed ha solo una scuola elementare, un centro medico ed una chiesa che apre solo la domenica. La popolazione vive in baracche di legno, raramente di mattoni, senza acqua corrente, pavimenti e porte. Le strade non esistono: si cammina sulla terra o sulla sabbia. Arriva solo un po’ di elettricità e così su qualche tetto di paglia ogni tanto compare un’antenna.

Questo villeggio sopravvive solamente grazie ai pochi turisti presenti in zona, che pagano per andare alle ‘terme’. Le terme in questione sono costituite da un’unica vasca in pietra (di circa 6 metri quadrati) costriuta alla bella e meglio intorno ad una fuoriuscita di acqua geo-termale che hanno scoperto lungo il fiume.

La natura è impareggiabile: jungla che arriva fittissima fino in spiaggia e spiagge deserte di sabbia nera. La vegetazione è talmente fitta che i paramilitari si nascondono in zona da anni, ed ora per proteggere i turisti hanno deciso di stabilire un gruppo dell’Armada Naciònal (un ramo dell’esercito) a pattugliare la costa e la foresta 24 ore su 24.

Il Chocò è ancora considerato uno dei dipartimenti più pericolosi ma nonostante ciò sta lentamente riuscendo a sviluppare un po’ di turismo, che permette ad una parte della popolazione di vivere in modo migliore.

martedì 24 novembre 2009

Video della settimana precedente (16-22 novembre)


Descrizione video:
Fini parla dell'immigrazione chiarendo la sua posizione e la teorica posizione della sua parte politica.

domenica 22 novembre 2009

Il Pianto ed il Riso – art. 12

IL DAARA

Proseguiamo la nostra conoscenza di N'dem esplorando la vita quotidiana, i gesti e le parole semplici degli abitanti del Daara, la comunità spirituale Bayefall a cui fa capo Serigne Babacar M'bow.

"L’Islam, nel percorso di elevazione e avvicinamento a Dio, non prevede un

sistematico isolamento di stampo monastico. Il cercatore spirituale può trascorrere

periodi anche lunghi di ritiro ascetico, ma la sua strada tende a un ritorno tra gli

uomini per mettere al loro servizio i propri tesori. La pace del cuore è una perla

nascosta sotto la serena efficienza, custodita dalla pazienza, dal controllo delle

emozioni, da una visione delle cose, degli esseri e dell’universo conforme al grande

quadro della Rivelazione.

A Ndem, dove questa serena operosità è tangibile, senti il nome di Dio glorificato

nel vivo di laboratori in cui batte il martello, sotto pergolati dove le donne

immergono tessuti nelle tinture e altri mourid tagliano, modellano e azionano telai

artigianali con movimenti che si ripetono come devozioni fatte di carne, muscoli e

nervi.

All’interno della daara, lo “spazio consacrato a Dio”, la dimora della famiglia di

Serigne con annessi nuclei abitativi per discepoli e ospiti, ci sono recinti dove si

allevano montoni, capre, anatre, pollame, pavoni, asini, cavalli. La sabbia è

costantemente spazzata come in un salotto all’aperto, le aiuole accudite, la natura

rispettata come è giusto che sia. Accanto alle macchie di cespugli più bassi crescono

limoni, acacie, eucalipti. Si è creata una specie di oasi in mezzo alla pianura gialla di

sabbia e di stoppie. Un pozzo attinge acqua buona e potabile a circa ottanta metri di

profondità. Per l’armonia generale, Serigne B. invita a costruire case di un solo piano.

Dove si è potuto installarli, ci sono pannelli solari.

La sera, gruppi di bambini e adolescenti intonano regolarmente le Khassida, i

poemi mistici di Cheikh Ahmadou Bamba. Il rituale segreto della confraternita Baye

Fall consiste in uno dhikr, ricordo o menzione del Nome di Dio, che si pratica in

gruppo, componendo un cerchio rotante e intonando la formula sacra fino

all’abbandono dell’identità personale nella glorificazione dell’Altissimo, per ore e ore

e per un tempo che specie la notte perde la sua scansione usuale sconfinando nella

mistica adorazione.

Capita di incontrare a Ndem rinomati teatranti europei, cooperanti di varia

nazionalità, agronomi che mettono a punto progetti pilota, curiosi amici di amici: una

convivenza di esperienze diverse, musulmani e non, cattolici, uomini di fede e laici,

un popolo vario unito da un codice non detto ma limpidamente osservato, una regola

di rispetto e attenzioni reciproche. Non c’è bisogno di difendere un’identità specifica.

Ciò che vale si protegge da sé. Il mourid o baye fall si rimette all’Eterno, consacra il

proprio operato al Creatore inserendosi nel quadro di un’Opera cui partecipa nella

misura fissata dal proprio destino.

A Ndem si impara che Islam significa abbandonarsi (aslama) a Dio nella pace

(salam), e che jihad, nel suo senso autentico e depurato da vizi propagandistici,

significa sforzo verso la liberazione dall’ego, dalle pulsioni individualistiche che

precipitano l’essere umano nell’inestricabile disordine materiale.

L’estremo rispetto e i frequenti ossequi che i membri della comunità manifestano

nei confronti della loro guida non è sottomissione a un’autorità umana, e neppure

divinizzazione di un semplice essere umano. L’atteggiamento di sommesso riguardo

rivolto a Serigne Babacar esprime gratitudine per un influsso concreto e benevolo,

una presenza efficace che è al tempo stesso una porta allegorica, un essere fraterno

che facilita l’accesso all’universo spirituale e quindi il contatto con l’Essere Supremo.

La grazia di chiunque porti la pace è una realtà luminosa. Comunica nel silenzio.

Anche il critico peggiore o il migliore avvocato del diavolo ne avvertirebbero

l’influenza. " Vincenzo Oreggia

Appuntamenti della settimana 23.11.09-29.11.09

fratellipolemici - settimana numero 22

Lunedì 23
- "Video della settimana precedente", scelto da Franck
- "Passaparola" in diretta con Marco Travaglio, ore 14:00
Martedì 24
- "Ri-Passaparola", a cura di Franck
Mercoledì 25
- "Sudamerica es pasion", a cura di Valeria
- "Missione Pianeta Verde", a cura di Alain
Giovedì 26
- "Meet...Mitumba", a cura di Linda
- "Filo diretto con i giovani", a cura di ForumGiovaniVr
Venerdì 27
- "Pensare globale, Agire locale", a cura di Alain
Sabato 28
- "Giornalismo alla sbarra", a cura di Franck
- "Servizi bancari e notizie economiche", a cura di Massimo
Domenica 29
- "Il Pianto ed il Riso", a cura di Daniele
- "Appuntamenti della settimana 30.11.09-06.12.09", a cura di Alain

sabato 21 novembre 2009

Ri-Passaparola - Art. 21


Ancora processo breve.
Ancora nefandezza. Ancora vergogna.
Travaglio ci informa che giovedi scorso e' uscito il testo del ddl presentato da Berlusca e suoi avvocati.
Il processo cade dopo 2 anni dall'inizio del processo di primo grado, dopo due anni di appello e dopo due anni di Cassazione.

Il problema principale si propone per quanto riguarda il primo grado,poiche', come ben saprete, questi sono i piu' esposti a lunghe durate visto che sono i primi ad essere eseguiti.

A livello di tempistiche e' pressoche' impossibile riuscire a stare nel periodo da questa legge.

Ma c'e' di piu': i reati che potranno "accedere" al processo breve sono limitati soltanto ad alcuni, ad esempio reati di mafia , strage, terrorismo e anche immigrazione clandestina non sono inclusi ( pensate voi ).
Sono invece inclusi , chiaramente, tutti quelli finanziari e di corruzione, cioe' i processi in cui c'e' di mezzo il sultano.

Inoltre, soltanto gli incensurati potranno accedervi, mentre i pregiudicati ne rimarranno fuori. Se in apparenza sembra coerente come ideazione, nella pratica e' assurda, poiche' ladruncoli o scaricatori da Emule sono condannati e quindi pregiudicati, mentre prescritti come Andreotti sono unicamente incensurati.

Viva la democrazia italiana.
Ri-Passaparola.

Immagine tratta da http://pornopolitica.files.wordpress.com e fotomontata da fratellipolemici.

Servizi bancari e notizie economiche Art. 13

GLI ENTI LOCALI CONTINUANO LA CORSA DEI DERIVATI



Chi non impara dal passato è costretto a riviverlo. Le banche continuano a impacchettare mutui - per poi rivenderli moltiplicando i guadagni - e a tenersi stretti i manager a colpi di bonus, la Borsa è tornata a regalare la sensazione che la ricchezza sia a portata di mano, gli enti locali italiani continuano a giocare con i derivati per finanziarsi.
La crisi? Non spaventa Regioni Province e Comuni, a quanto pare. A fine giugno - dice il supplemento al Bollettino economico della Banca d'Italia dedicato alla finanza degli enti locali - ben 519 istituzioni avevano stipulato contratti di questo tipo, il 9,5% in più di un anno fa.
Attenzione: la Banca centrale prende in considerazione solo i contratti da 30 mila euro in su. Meglio di prima, quando il limite era a 75 mila, ma non è comunque tutto. Accade per effetto del cambiamento della soglia minima che rende obbligatoria la comunicazione del rapporto alla Centrale Rischi gestita dalla Banca d'Italia, deciso a fine 2008.
È una carambola pericolosa, che di solito si intraprende nella speranza di pagare meno interessi sui prestiti. Oggi come oggi è cosi: gli interessi sono legati all'Euribor, che sta aggiornando continuamente il suo minimo (in un anno ha perso circa tre punti). Peccato che il tasso Irs - a lungo periodo - che determina il costo di chiusura del contratto sia invece in salita. L'aumento di un punto base dei tassi di riferimento su un prestito a vent'anni, tanto per fare un esempio, a scadenza può trasformarsi in un aggravio dei costi tra il 15 e 20%. Una legnata tra capo e collo che si concretizzerà, tra l'altro, quando gli amministratori locali che hanno sottoscritto il contratto oggi saranno da tempo in pensione.
Senza contare che la fluttuazione dei derivati può dipendere dal prezzo di un titolo, dall'andamento di un indice o dalla quotazione - il caso più complicato - di un altro derivato. Insomma una vera e propria giostra degli interessi: non è un caso che secondo il Testo unico di Finanza dovrebbero essere trattati solo da operatori qualificati o società finanziarie. In caso contrario, la sottoscrizione diventa molto più complicata, e i rischi vanno controfirmati uno per uno.
Le due regioni che ci credono, le più esposte alle bizze dei derivati, sono Lombardia e Campania. Su 519 enti locali 53 sono in Lombardia e 52 in Campania. I dati di giugno 2009 - dato il cambio di parametro - non sono confrontabili con quelli di fine 2008, quando gli enti erano solo 474. C'è comunque una riduzione: nel 2007 erano 669.
È certo che ci sono in ballo un mucchio di soldi. Il valore di mercato dei derivati degli enti territoriali rimane di poco inferiore al miliardo di euro: 990 milioni di euro a giugno. A dicembre 2008 l'esposizione era a 1.061 milioni segnati allora.
Anche il valore nozionale - corrisponde al valore di riferimento per il calcolo dei flussi di pagamento - è sceso: da 26 a 24 miliardi. Abbassando la soglia, in Lombardia sono spuntati altri nove enti locali con derivati. Erano 44 a fine dicembre 2008 e 53 a giugno 2009. Emergono 9 comuni anche in Campania, salda al secondo posto con 52 enti. Non molti di meno sono gli enti della Puglia (48), del Veneto (45) e della Toscana. Segue la Sicilia (39) che supera il Lazio (36) e la Calabria (33).
Il bollettino analizza anche i dati sul debito degli enti locali che, alla fine del 2008, è stato pari a 106,6 miliardi e rappresentava il 6,4 per cento del debito complessivo delle Amministrazioni pubbliche. Il rapporto tra il debito e il Pil era del 6,8 per cento, con un lieve calo rispetto all'anno precedente (-0,3 punti percentuali).

Pensare Globale, Agire Locale - Art. 14

Festival del cinema africano

E' stata la mia prima volta al festival del cinema africano. Da una parte, ero molto incuriosito dalla produzione cinematografica del continente nero, dallo stile che la peculiarizza e dalla differenza tra gli stessi registi africani partecipanti al festival, provenienti da paesi diversi. D'altra parte, avevo sete di saperne di più sulla situazione del Camerun, su quella dell'Etiopia, del Burkina Faso (questi i paesi di origine dei film/documentari che ho visto).

Sono rimasto favorevolmente stupito! E non di certo dallo scarsissimo numero di partecipanti (non ho visto nessun mio coetaneo...e la cosa mi ha davvero rattristito), bensì dall'intensità narrativa e dall'attenta descrizione dei registi, dalla profondità emotiva dei testimoni o delle vittime nel caso dei documentari, o ancora dalla bravura degli attori nel film "Teza".

Ma andiamo con ordine:
Il primo contributo che ho visto è stato "Une affaire de nègres" del regista Osvalde Lewat, un documentario sul Camerun degli anni 2000/2001 quando il governo introdusse il "Comando Operativo" per fare fronte alla criminalità locale. Purtroppo questa forza dell'ordine speciale, composta da militari, poliziotti e pompieri, è stata l'esecutrice di una vera e propria strage. Stiamo parlando di più di un migliaio di persone brutalmente uccise e di chissà quante violentemente bastonate. Chiusi in campi militari, spesso con la colpa di essere stati invidiati dal vicino di casa. Il Comando Operativo, infatti, agiva su segnalazione della popolazione stessa: una persona poteva chiamare il numero verde gratuito ed accusare, ad esempio, i propri vicini di casa di essere dei ladri. Non c'era a questo punto nessun tipo di controllo sull'effettiva veridicità dell'accusa...Il Comando Operativo andava, prelevava il "ladro" in questione e con altissima probabilità la persona prelevata veniva uccisa nei giorni successivi. Aberrante.

Il secondo contributo è stato "Gaeenga - fou parmis les hommes" del regista Paul S. Kaboré, un documentario di 20 minuti sui cosiddetti "matti" del Burkina Faso. Queste persone sono spesso vittime di malattie psichiche e vengono emarginate dalla società o se ne allontanano di propria volontà. La testimonianza che ci offre il regista è molto interessante anche se forse l'intera questione andrebbe/andava approfondita maggiormente.

Il terzo ed ultimo contributo è stato il film "Teza" del regista Hailé Gerima, che tratta dell'Etiopia dagli anni 60 ad oggi attraverso la vita del protagonista Anberber. Egli torna nella sua Etiopia, dopo aver conseguito gli studi di medicina in Germania, sperando di poter sterminare le malattie che affliggono il suo popolo. Purtroppo però, deve fare i conti con una realtà ben diversa da quella che aveva conosciuto da bambino: il repressivo regime autocratico socialista di Haile Mariam Mengistu, che ha condotto il popolo etiope ad una dissoluzione dei valori e dello spirito senza precedenti.


L'Africa: un continente che sa essere tanto affascinante ed incredibile quanto crudele e spietato.

venerdì 20 novembre 2009

Filo Diretto con i Giovani

Salve ragazzi, chiediamo scusa per non esser riusciti a fare uscire l'articolo questa settimana, ma stiamo lavorando ad un progetto che ci sta portando via parecchio tempo, facendo slittare in avanti altre iniziative come ad esempio il cineforum del quale abbiamo parlato nei precedenti articoli. Speriamo di aggiornarvi al più presto con grandi novità, nel frattempo ci scusiamo per l'inconveniente.

Massimiliano
Presidente Forum Giovani Vr

mercoledì 18 novembre 2009

Missione Pianeta Verde - Art. 17

Questa settimana, ho scoperto, è la settimana del baratto!

Un'interessantissima iniziativa promossa dal portale www.bed-and-breakfast.it e da colori i quali se la sentiranno di offrire un bene od un servizio in cambio di una notte o più nel bed & breakfast in questione.

Su facebook l'iniziativa consta già di 11685 fans che non vedono l'ora di viaggiare barattando!

Ecco il link diretto al sito: http://www.settimanadelbaratto.it/

e di seguito un estratto per farvi capire un po' meglio di che si tratta:
"Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.

Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.

E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.

Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano."

Buon baratto!!

Sudamerica es pasion - Art. 3

Per l’articolo di oggi ho deciso di restare in Perù e di seguire un altro consiglio della mia amica Leticia, concentrandomi sul massacro di Bagua, successo nel giugno di quest’anno. Si tratta di 64 comunita indigene amazzoniche colpite da un’operazione militare ad opera del governo peruviano.

Ecco la descrizione degli avvenimenti fatta due giorni dopo, su Radio Nizkor, una delle principali radio che si occupa di diritti umani:

“Il 5 di giugno 2009 alle ore 5.30 del mattino ora locale di Peru’, gendarmi della Direzione Nazionale Operazioni Speciali (DINOES) attaccarono senza preavviso circa 4.000 indigeni che a quell’ora stavano dormendo. Le forze speciali attaccarono con armi e bombe lacrimogene e entro 15 minuti fu fatto intervenire un elicottero con artiglieria.

Queste comunità stanno realizzando uno sciopero che dura da quasi 2 mesi per rivendicare i loro diritti umani ed I loro diritti in quanto collettività, del loro diritto ad essere consultati e ad avere un dialogo con il Governo centrale. Questa Mobilitazione pacifica ha origine dalla promulgazione di un pacchetto di norme la cui abrogazione viene richiesta dalle Comunità. I decreti in questione garantizzerebbero lo sfruttamento minerario e petrolifero in violazione al diritto delle Comunità ad essere consultate e in violazione delle norme internazionali che tutelano i diritti dei popoli indigeni.”

700 dei 4000 nativi coinvolti si rifugiarono presso il Centro Pastorale nella Casa delle Sorelle della Trinita’ di Bagua Grande; dei restanti non si ha notizia e sono considerati non identificati o scomparsi; anche se si suppone che molti degli scomparsi si siano nascosti, non si sa quanto di loro sono stati assassinati dato le Forze militari e di polizia impediscono che i gruppi di appoggio localizzino gli scampati: alcuni corpi sono stati recuperate nei fiumi, altri trovati bruciati.

La popolazione amazzonica peruviana comprende l’11% della popolazione, abita le più estese delle tre regioni naturali del Perú, il nord, centro e sud-oriente. Ha un’organizzazione sociale che risale a prima della conquista spagnola: gli indigeni abitano in case collettive, non hanno partiti o votazioni, la loro organizzazione sociale e politica è la comunità: non è il capo a comandare, ma il soggetto collettivo, la comunità. Hanno vissuto così da millenni pima dell’invasione europea, prima della costituzione dello stato peruviano, che non li ha mai consultati per elaborare le leggi che li coinvolgono direttamente.

Hugo Blanco Galdos, importante figura politica e leader della Campesinos Confederation of Peru (Confederazione dei Contadini del Peru’) una settimana dopo il massacro scrive:

“Il 5 giugno, e stato usato il corpo poliziesco specializzato nella repressione dei movimenti sociali, la Dirección de Operaciones Especiales (DIROES). Sono stati attaccati i fratelli awajun e wampis [due etinie] che bloccavano la strada vicino al villaggio di Bagua. Alle 5 della mattina è cominciato il massacro dagli elicotteri e da terra. I poliziotti non hanno permesso i soccorsi ai feriti, a chi era arrestato e neanche ai familiari di raccogliere i cadaveri.

L’Asociación Pro Derechos Humanos (APRODEH) ha affermato che chi cercava amici e familiari non li trovava. Inoltre le autorità non davano nessuna informazione. Il bilancio fatto dall’Associazione è di 113 arrestati e 189 feriti. Gli arrestati dopo sette giorni sono ancora detenuti, in parte nella caserma El Milagro senza nessuna carta e sottoposti a maltrattamenti.
I fratelli amazzonici si sono difesi con lancie e frecce, poi hanno usato le armi che hanno preso dagli aggressori. La rabbia ha fatto sì che abbiano preso un installazione petrolifera in cui hanno catturato un gruppo di poliziotti, che poi hanno portato nella selva, per poi giustiziarne alcuni.

La popolazione “mestiza” urbana di Bagua indignata dal massacro ha assaltato la sede dell’APRA, il partito di governo e alcuni uffici pubblici, bruciandone le auto. La polizia ha assassinato diverse persone, anche alcuni bambini.

Il governo ha decretato la sospensione delle garanzie costituzionali. La polizia, protetta da questa decisione, è entrata nelle case per catturare i nativi che vi si erano nascosti. Molti si sono rifugiati nella Chiesa. Si parla comunque di centinaia di “desaparecidos”.”

Le relazioni con le popolazioni indigene sono sempre state difficili e costituiscono ancora adesso uno dei maggiori problemi interni, in Peru come in Colombia; problemi che di sicuro si protrarranno per molto tempo, in quanto le autorità centrali non riescono a stabilire buoni rapporti con le comunità attraverso leggi che riconoscano I loro diritti alla terra, sulla quale vivono da molte centinaia di anni.

lunedì 16 novembre 2009

Video della settimana precedente 09.11.09-15.11.09







Descrizione video:

La caduta del muro di Berlino, momenti di grande gioia per una Germania divisa.

Questioni migranti - art. 12

Due pesi e due misure

L'ultima ghedinata, la norma che forse finalmente salverà il nostro premier dai processi ancora in corso, così da porre un momentaneo stop alle leggi ad personam cui Silvio ci ha oramai abituati, non dovrebbe applicarsi al reato di clandestinità.. due pesi, appunto, e due misure...

domenica 15 novembre 2009

Il Pianto ed il Riso – art. 11

IL VERDE DEL DESERTO

Rieccoci a narrare le vicende dell'Ong di N'dem, dopo una pausa dovuta all'impegno per lo Stand dei prodotti senegalesi in Fieracavalli.

in questo "numero" vorrei parlarvi di un aspetto in parte marginale, rispetto alle innumerevoli difficoltà africane, ma decisamente attuale: il problema ecologico-ambientale.
Dobbiamo pensare al continente africano come alla realtà socio-economica delle nostre campagne di un secolo fa. Lo sviluppo, l'industrializzazione sono concepite come i fattori necessari per raggiungere benessere e ricchezza. Lo sviluppo, in realtà dove è già molto poterlo pensare, non tiene quindi mai in considerazione l'impatto ambientale.
Tutto ciò può sembrare un problema limitato, tuttavia il modello consumista, seppur in povertà, è imperante e si riflette nel completo degrado ambientale delle città e delle periferie.
Passeggiando nella brousse è facile dunque imbattersi in discariche a cielo aperto.

N'dem, coem sappiamo, è l'incontro di culture, lo scambio di tradizioni e conoscenze, di percorsi e di errori commessi. Io credo che il contatto della comunità di N'dem con un mondo occidentale particolarmente sensibile a questi temi e sopratutto in grado di coglierne le motivazioni embrionali, abbia permesso di pensare ad un approccio diverso all'ambiente. Non bisogna dimenticare inoltre che il sentiero dell'amore Bayefall si concretizza sicuramente anche nella cura e nell'amore per la natura. Ecco dunque ciò che succede a N'dem...

"Ogni domenica mattina, accompagnati dal suono dei tamburi, i giovani del

villaggio escono in battuta di caccia nella savana.

Se non è assente per altri lavori, in testa alla comitiva c’è Serigne Babacar Mbow.

Ore 9. E’ aperta la caccia al rifiuto di plastica. Sacchetti trasportati dal vento in

ogni direzione di questa piana sconfinata: un flagello per l’ambiente e gli animali che

se ne possono nutrire.

Il riverito marabout, esempio di umile servizio, si china prima degli altri per

custodire nel migliore modo possibile il mondo che il Signore gli ha affidato per

viverci.

Il sole alza la mira e il sudore inizia a inumidire la fronte. Uno scoiattolo scarta

pochi passi più avanti e si inerpica lungo la ripida acacia.

La forma degli Angeli che si librano in Cielo è quella del bue; allontanati dallo

sviamento! / Gli Angeli sotto di essi sono come procellarie e quelli che seguono come

avvoltoi; non v’è il minimo dubbio! / Gli Angeli sotto questi ultimi sono come cavalli,

e dopo di loro, caro compagno, vengono gli Angeli somiglianti alle Uri! / E’ quindi

la volta degli Angeli della sesta sfera celeste, creati, secondo comune opinione, a

immagine dei figli di Adamo. / Ci sono veli, fratello, che coprono moltitudini

angeliche di una grande varietà.

Mi tornano in mente questi versi appena tradotti di Cheikh Ahmadou Bamba, che

sembrano la trasformazione del mondo in un universo animato, la configurazione

mistica del mondo terrestre.

Era in luoghi simili, mi piace immaginare proprio in questi, che il santo meditava

fino a spalancare l’occhio interiore sul Mondo Celeste, fino a svelare il mistero che

pervade ovunque questo oceano di forme.

Intanto, dall’altra parte del cosmo o a un passo da qui, altri uomini sono pronti a

scannarsi, accecati nei bassifondi della loro natura dove prospera l’odio, la vendetta,

il rancore mortale. Stupisce con sempre maggiore chiarezza il loro ostinato piacere di

gratificazioni istantanee, l’impressionante costo umano della malefica ignoranza.

Stupisce ancora più forte da qui, da questo lontano angolo di terra africana, dove senti

che si può vivere smettendo di fingere che non si scivoli tutti, sempre e in ogni più

piccolo istante, nell’infinito. Nel mio scarto breve e imprevisto di ribellione voglio

urlarlo alla tracotanza delle chimere, all’ingordigia dei potenti accecati.

Poi il sussulto si stempera. Di nuovo la pazienza. L’aura del luogo è più forte.

Sono giunto la prima volta di notte e mi allontano la mattina molto presto, rosari

che pendono dalle dita e un frullare di uccelli simili a passeri tra i cespugli spinosi in

attesa dell’acqua.

Per tre mesi all’anno, il paesaggio arido e piatto si trasforma in campi verdi di

miglio e bissap. L’orizzonte si stringe, la vertigine è all’improvviso domestica, un

immenso cortile di spighe e mietitori che si avvicinano.

I mesi di agosto, settembre, ottobre, poi di nuovo la ciclica sospensione e la terra

che beve ogni goccia residua.

Resta l’acqua dei pozzi e le gocce di sudore che seminano il verde del Paradiso."

(Vincenzo Maria Oreggia)

Appuntamenti della settimana 16.11.09-22.11.09

fratellipolemici - settimana numero 21

Lunedì 16
- "Video della settimana precedente", scelto da Franck
- "Questioni migranti", a cura di Gloria
- "Passaparola" in diretta con Marco Travaglio, ore 14:00
Martedì 17
- "Ri-Passaparola", a cura di Franck
Mercoledì 18
- "Sudamerica es pasion", a cura di Valeria
- "Missione Pianeta Verde", a cura di Alain
Giovedì 19
- "Meet...Mitumba", a cura di Linda
- "Filo diretto con i giovani", a cura di ForumGiovaniVr
Venerdì 20
- "Pensare globale, Agire locale", a cura di Alain
Sabato 21
- "Giornalismo alla sbarra", a cura di Franck
- "Servizi bancari e notizie economiche", a cura di Massimo
Domenica 22
- "Il Pianto ed il Riso", a cura di Daniele
- "Appuntamenti della settimana 23.11.09-29.11.09", a cura di Alain


PS: Ne approfitto per scusarmi con i lettori delle rubriche "Missione Pianeta Verde" e "Pensare Globale, Agire Locale" per i mancati post di questa settimana (causa influenza).

Buona lettura

sabato 14 novembre 2009

Giornalismo alla sbarra - Art.18

Ora vi proporrò un articolo uscito su "Il Giornale".

Dovete fare molta attenzione alle parole e , soprattutto, cogliere quello che è il senso dell'articolo.

Tutto l'articolo è atto a sostenere che la sentenza Mills, confermata in appello, non abbia nessuna utilità nel giudicare Berlusconi, poichè al tempo dei dibattimenti e delle sentenze, i suoi legali e lui stesso non erano in aula.

Vero o falso che sia, non è questo l'oggetto di riflessione, la questione importante da valutare è il messaggio che vogliono propinare questi giornalisti spiritosi.
Andare a studiare i motivi per cui Berlusconi sarà esente da eventuali colpevolezze ( solamente per motivazioni giuridiche, non per reale assoluzione ) è un modo per sfuggire al problema : constatare se Berlusconi ha corrotto o meno.

Invero, per quanto riguarda quest'ultima faccenda, non ci sarebbero nemmeno tanti misteri. E' stato pressochè accertata la colpevolezza in quanto corruttore di Berlusconi.

Inoltre, che Berlusconi potrà molto probabilmente essere assolto non è un mistero e si sapeva già.

In fondo all'articolo leggerete il giornalista chiedersi perchè , quindi, dovrebbe ulteriormente coprirsi con il "processo breve".
Semplice, perchè altri misfatti che molto probabilmente ha compiuto non sono stati ancora scoperti e il giorno in cui accadrà, non vuole finire in galera, as usual.

Servizi bancari e notizie economiche Art. 12

DERIVATI COLLOCATI CON DESTREZZA AL COMUNE DI MILANO: LA PROCURA CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO DI 4 BANCHE, 11 DIRIGENTI BANCARI, IL DIRETTORE GENERALE PRO TEMPORE DEL COMUNE E UN ESPERTO ESTERNO.
LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDERANNO DI POTERSI COSTITUIRE PARTE CIVILE

Mentre banchieri e finanzieri ricominciano ad operare massicciamente con gli strumenti finanziari che hanno condotto alla crisi il pianeta, la Procura della Repubblica di Milano ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio 11 dirigenti bancari, quattro banche, il direttore generale pro tempore del Comune e un esperto esterno per aver piazzato con destrezza strumenti derivati al Comune di Milano.
Non possono che plaudire alla iniziativa della Procura milanese ed, anzi, mi chiedo che cosa stiano aspettando altre Procure per indagare seriamente per quanti hanno messo nei guai, oltre settecento enti locali, collocando prodotti derivati trappola ad azione ritardata, per oltre 27 miliardi di euro.
Mi auguro che l’iniziativa della Procura di Milano convinca banche e dirigenti bancari senza scrupoli a riflettere su responsabilità e conseguenze nel collocare massicciamente strumenti finanziari dannosi per tutti, tranne che per le banche intermediarie.
Le associazioni dei Consumatori faranno di tutto per potersi costituire parte civile.
Ma tant’è che sembra molto più importante e di vitale importanza per il paese “ perdere del tempo “ per la riforma della Giustizia, salvando soprattutto il nostro Premier.
Ma ai cittadini, chi ci pensa più ?
Forse si accontentano solo delle briciole di risparmio, che poi comunque dovranno essere restituite, per il taglio degli acconti IRPEF ?
Il taglio degli acconti Irpef interessa solo marginalmente i titolari di reddito di lavoro dipendente ed i liberi professionisti. Può essere invece più apprezzabile per i titolari di redditi d'impresa quali commerciati o artigiani dove, a seconda del reddito dichiarato, il taglio può raggiungere importi significativi.
Per i liberi professionisti anzichè sugli importi da versare in acconto, sarebbe stato più opportuno agire sulla misura delle ritenute alla fonte, pari oggi al 20 %.
È questo, in estrema sintesi, il giudizio espresso dal Presidente del Cndcec Claudio Siciliotti, nel comunicato stampa diffuso nella serata di ieri, a commento della nuova sforbiciata degli acconti di novembre varata dal governo con dl.
Il giudizio di Siciliotti è arricchito da una serie di esempi e casi concreti, con i quali l'ufficio studi del consiglio nazionale ha cercato di dimostrare l'impatto della riduzione del 20% degli acconti Irpef sulle varie tipologie di redditi potenzialmente interessate.
La scelta del governo di ridurre soltanto l'acconto Irpef 2009, si legge nel comunicato stampa, è senz'altro condivisibile nell'ottica di incentivare i consumi dei cittadini a ridosso delle festività natalizie. Resta però il fatto, prosegue il comunicato, che lo Stato non ha rinunciato definitivamente a tali somme che di qui a pochi mesi dovranno essere restituite con i versamenti a saldo relativi al periodo d'imposta 2009.
''Forse non a tutti e' chiaro che se non si aiuta la piccola e media impresa a uscire dalla crisi, nel 2010 servira' ben altro dello sconto Irpef, perche' migliaia di aziende chiuderanno e avremo per strada centinaia di migliaia di disoccupati''. Lo dichiara Paolo Galassi, presidente di Confapi (120mila pmi associate con 2,5 milioni di occupati). ''La misura del Governo - prosegue Galassi - per il taglio dell'acconto Irpef, che poi deve comunque essere restituito, e' stata definita necessaria per ''equita' e giustizia sociale''. E' probabile che con il fallimento delle piccole imprese manifatturiere e la mobilita' per i lavoratori dipendenti, avremo ben altri problemi sociali''.

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