sistematico isolamento di stampo monastico. Il cercatore spirituale può trascorrere
periodi anche lunghi di ritiro ascetico, ma la sua strada tende a un ritorno tra gli
uomini per mettere al loro servizio i propri tesori. La pace del cuore è una perla
nascosta sotto
emozioni, da una visione delle cose, degli esseri e dell’universo conforme al grande
quadro della Rivelazione.
A Ndem, dove questa serena operosità è tangibile, senti il nome di Dio glorificato
nel vivo di laboratori in cui batte il martello, sotto pergolati dove le donne
immergono tessuti nelle tinture e altri mourid tagliano, modellano e azionano telai
artigianali con movimenti che si ripetono come devozioni fatte di carne, muscoli e
nervi.
All’interno della daara, lo “spazio consacrato a Dio”, la dimora della famiglia di
Serigne con annessi nuclei abitativi per discepoli e ospiti, ci sono recinti dove si
allevano montoni, capre, anatre, pollame, pavoni, asini, cavalli. La sabbia è
costantemente spazzata come in un salotto all’aperto, le aiuole accudite, la natura
rispettata come è giusto che sia. Accanto alle macchie di cespugli più bassi crescono
limoni, acacie, eucalipti. Si è creata una specie di oasi in mezzo alla pianura gialla di
sabbia e di stoppie. Un pozzo attinge acqua buona e potabile a circa ottanta metri di
profondità. Per l’armonia generale, Serigne B. invita a costruire case di un solo piano.
Dove si è potuto installarli, ci sono pannelli solari.
La sera, gruppi di bambini e adolescenti intonano regolarmente le Khassida, i
poemi mistici di Cheikh Ahmadou Bamba. Il rituale segreto della confraternita Baye
Fall consiste in uno dhikr, ricordo o menzione del Nome di Dio, che si pratica in
gruppo, componendo un cerchio rotante e intonando la formula sacra fino
all’abbandono dell’identità personale nella glorificazione dell’Altissimo, per ore e ore
e per un tempo che specie la notte perde la sua scansione usuale sconfinando nella
mistica adorazione.
Capita di incontrare a Ndem rinomati teatranti europei, cooperanti di varia
nazionalità, agronomi che mettono a punto progetti pilota, curiosi amici di amici: una
convivenza di esperienze diverse, musulmani e non, cattolici, uomini di fede e laici,
un popolo vario unito da un codice non detto ma limpidamente osservato, una regola
di rispetto e attenzioni reciproche. Non c’è bisogno di difendere un’identità specifica.
Ciò che vale si protegge da sé. Il mourid o baye fall si rimette all’Eterno, consacra il
proprio operato al Creatore inserendosi nel quadro di un’Opera cui partecipa nella
misura fissata dal proprio destino.
A Ndem si impara che Islam significa abbandonarsi (aslama) a Dio nella pace
(salam), e che jihad, nel suo senso autentico e depurato da vizi propagandistici,
significa sforzo verso la liberazione dall’ego, dalle pulsioni individualistiche che
precipitano l’essere umano nell’inestricabile disordine materiale.
L’estremo rispetto e i frequenti ossequi che i membri della comunità manifestano
nei confronti della loro guida non è sottomissione a un’autorità umana, e neppure
divinizzazione di un semplice essere umano. L’atteggiamento di sommesso riguardo
rivolto a Serigne Babacar esprime gratitudine per un influsso concreto e benevolo,
una presenza efficace che è al tempo stesso una porta allegorica, un essere fraterno
che facilita l’accesso all’universo spirituale e quindi il contatto con l’Essere Supremo.
Anche il critico peggiore o il migliore avvocato del diavolo ne avvertirebbero
l’influenza. " Vincenzo Oreggia
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