Giornalismo alla sbarra - Art.17

Il giornalismo dai bersagli definiti e strategici. Il giornalismo che colpisce quando meglio crede. il giornalismo del marcio italiano.

I limiti cominciano davvero a spostarsi sulle linee dell'inverosimile, si sta davvero superando i confini dell'accettabile e della decenza.

L'unica cosa di cui non possiamo lamentarci è che ci avevano avvisato.
Feltri, fatto tornare sulla trincea de " Il Giornale " per scudare il suo padrone nel miglior modo possibile , lo aveva detto. Si comincia da Boffo, chissà per arrivare dove.

Da li una lunga serie di nomi illustri e meno illustri, con l'unica colpa di non aver asservito passivamente il padrone, sono stati presi d'assalto con titoloni da mostra e con interi articoli aventi unico scopo la denigrazione.
I vari Boffo, Santoro,Mentana, lo stesso Fini,il giudice Mesiano per poi arrivare a Marrazzo.

Sorge spontanea, però , una bella domanda: trattasi di particolare bravura dei prodi giornalisti de "Il Giornale", oppure trattasi di una differente quantità di fonti, e ,inoltre, una differente qualità di fonti?

Questo lo si dice perchè tanti aneddoti, fatti privati, abitudini private di questi personaggi vengono amabilmente smascherate, rese ridicole o per lo meno dubbie.

Ci verrebbe da pensare che dopo i scandali dei servizi segreti qualcosa di più losco e macabro si nasconda dietro a questo metodo peculiare di fare giornalismo.

Rammentate le parole di Giordano nel suo addio: “ nelle battaglie politiche non ci siamo certo tirati indietro, ma quello che fanno le persone dentro le loro camere da letto, siano essi premi al direttore di giornali, editori, ingegneri first ladies, bodyguards o Avvocati, riteniamo siano solo fatti loro. Siamo convinti che i lettori del giornale non apprezzerebbero una battaglia politica che non riuscisse a fermare la barbarie e si trasformasse nel gioco dello sputtanamento sulle rispettive alcove”

Verità nascoste.