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Buona lettura
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sabato 30 gennaio 2010

Servizi bancari e notizie economiche Art. 23

CRISI: TRICHET, SOLUZIONI A LIVELLO MONDIALE E NON NAZIONALE ? E’ LA PRIMA VOLTA CHE SIAMO D’ACCORDO CON TRICHET. MA LE REGOLE NON POSSONO SCRIVERLE GLI STESSI OLIGARCHI CHE HANNO PRODOTTO LA CRISI.

Per rendere il sistema finanziario mondiale più forte ed efficiente è necessario studiare soluzioni a livello globale e non solo regionale,ha affermato il Presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, durante una tavola rotonda al World Economic Forum di Davos.
"Ci stiamo impegnando attivamente per rendere il sistema finanziario più forte e trovare soluzioni a livello globale perché soluzioni nazionali o regionali sono una ricetta per la catastrofe", ha spiegato Trichet, aggiungendo che l'intera economia mondiale "é stata sul punto di cadere in una profonda depressione", evitata solo grazie "all'intervento dei governi e delle banche centrali.
Le regole, però, non dovranno essere scritte dagli stessi oligarchi che hanno prodotto la grande depressione,e che i Governi sovrani,che hanno delegato funzioni importanti di politica economica a banchieri centrali,possano decidere,anche con un sistema di sanzioni e di equa tassazione, per ridurre gli eccessi della vera e propria creazione del denaro dal nulla .
La prima cosa da fare per restituire fiducia ai mercati e credibilità a regolatori troppo attenti agli interessi dei banchieri, al contrario molto distratti rispetto agli effetti di una liquidità eccessiva immessa nel sistema monetario analogo alla tecnica dei falsari,è proibire lo scambio dei derivati Otc (Over the Conter), al di fuori dei mercati regolamentati, i cui volumi sfuggono a qualsiasi controllo.
Bisogna poi ricondurre il sistema di vigilanza sui mercati finanziari globali, ad una unica autorità di sorveglianza che abbia i poteri di frenare la speculazione, in un quadro organico di regole e di paletti, recidendo i rapporti incestuosi tra banche,società finanziarie ed agenzie di rating, svincolando e ponendo un tetto a bonus e stock option dei banchieri legati ai risultati spesso drogati,conseguiti con la frenetica corsa alla costituzioni di piramidi finanziarie edificate sulla sabbia,che crollano al soffio del vento del deserto e travolgono le economie sane.

Cari lettori...

Cari lettori, se ne sono andati da poco 7 mesi dall'inizio di questa avventura dei fratellipolemici.
La soglia delle 2000 visite è stata raggiunta e molte nuove idee stanno cercando di farsi spazio.

La poca dedizione dell'ultimo mese è stata dovuta ad impegni sopraggiunti per la nostra vita che rimane pur sempre indaffarata e impegnata.

Ora però io, Franck, vi comunicherò le modifiche che auguro apportare al mio contributo su questo blog.

La rubrica Ri-Passaparola non ci sarà piu'. La decisione è maturata considerando il fatto che credo di avervi indirizzato , a mio avviso, in questi mesi ad una corretta informazione, che sappia guardare a 360 gradi le problematiche che riguardano gli aspetti prettamente giudiziari dell'Italia odierna.

La rubrica Giornalismo alla sbarra non subirà un cambiamento di nome , ma probabilmente di motore ispiratore. Da oggi, infatti, mi affiderò di meno ai documenti per dedicarmi ad un'analisi piu' personale degli aspetti quotidiani della nostra penisola e del mondo. Questa decisione è scaturita per il fatto che ho notato una scarsa propensione di voi lettori ad inserire vostri punti di vista. Crediamo siano fondamentali e vi invitiamo ad inserirli, in modo da poter confrontarci in modo maturo e civile.

Nelle prossime settimane saprò aggiornarvi sulla nuova rubrica che nascerà in sostituzione a Ri-Passaparola. Riguardo a quest'ultimo, in basso alla nostra pagina potete comunque sempre trovare tutti gli interventi settimanali di Marco Travaglio.

sabato 23 gennaio 2010

Servizi bancari e notizie economiche Art. 22

BOICOTTIAMO UNICREDIT



SALASSI BANCARI: UNICREDIT CHIEDE PIZZO DI 3 EURO PER PRELIEVI SPORTELLO.
ADUSBEF INVITA I CORRENTISTI A BOICOTTARE LA BANCA E CHIUDERE I CONTI



Unicredit, la banca dei derivati avariati appioppati disinvoltamente a piccole e medie imprese ed enti locali, impone un ulteriore pizzo a carico dei correntisti, che non ricevono nulla sui soldi depositati con tassi di interesse pari allo zero,ma pretende 3 euro su ogni prelievo allo sportello. Una salata commissione del 3 per cento su un malcapitato consumatore che dopo aver depositato i suoi soldi in banca, si permette di chiedere 100 euro in contante allo sportello,ossia soldi suoi.
In questi giorni infatti i correntisti della banca del signor Profumo stanno ricevendo una lettera che comunica le nuove condizioni contrattuali modificate unilateralmente a partire dal 1 febbraio 2010: un pizzo da 3 euro il prelevamento allo sportello fino a 1.500 euro.
Nella comunicazione Unicredit spiega come il gruppo abbia «realizzato importanti investimenti» e «reso più capillare la rete degli sportelli automatici Atm»: la nuova commissione, detto in altri termini, serve, come spiega lo stesso istituto di credito, a «incentivare l' uso del bancomat» a scapito del servizio allo sportello. In quest' ottica i limiti di importo giornaliero e mensile « vengono complessivamente elevati a 1.500 euro ».
Poiché in base al decreto Bersani «Eventuali modifiche peggiorative dei rapporti di conto corrente potrebbero essere effettuate solo in presenza di giustificato motivo e clausole contrattuali che le consentano», l'introduzione di questo nuovo balzello deve portare i correntisti a chiudere il conto corrente,senza oneri e senza spese,effettuando un boicottaggio di massa contro Unicredit, per indurla a recedere da un ulteriore pizzo, probabilmente imposto per pagare i bonus, stock option e le elevatissime retribuzioni dei manager, sulla pelle dei correntisti e dei risparmiatori.

Servizi bancari e notizie economiche Art. 21

SCANDALO NOVARTIS, ENNESIMA CONFERMA DEL MOSTRUOSO GROVIGLIO DI INTERESSI CHE RUOTANO INTORNO ALLA SANITÀ



C'è un uomo che ha trascorso un brutto weekend. Si chiama Fabrizio Oleari, è nato a Mantova 60 anni fa e ha sempre avuto le mani in pasta nella Sanità dove fin dal 1978 ha cominciato a operare presso l'università di Milano come specialista in malattie infettive. La sua carriera lo ha portato nel corso degli anni a ricoprire vari incarichi presso aziende per i servizi sanitari e al ministero della Salute dove à sbarcato nel 1997.
Qui si è sempre mosso sul fronte della prevenzione sanitaria ed è lui l'uomo che il 21 agosto dell'anno scorso ha firmato il contratto di acquisto dei vaccini contro la pandemia. La sua firma appare in calce al documento di 11 pagine insieme a quella di Francesco Gulli, un manager che ha studiato al Politecnico di Milano e all'università di Pisa ed è diventato amministratore delegato di Novartis Vaccines.
Sono loro i due personaggi sui quali si sono accesi i riflettori per lo scandaloso contratto tra il ministero del Welfare e la multinazionale svizzera. Adesso le pagine di quel contratto per il quale Novartis ha incassato 184 milioni di euro girano sui siti internet, ma ci sono voluti parecchi mesi prima che qualcuno si accorgesse della mostruosa forzatura prevista nell'accordo segreto.
Anche Dagospia aveva richiamato l'articolo apparso il 5 gennaio sul sito www.lavoce.info in cui la professoressa sarda Nerina Dirindin faceva a pezzi il comportamento incredibile del ministero che in nome dell'emergenza terroristica ha affidato senza gara il "pacco" alla Novartis. Un pacco che, oltre ad essere una bufala è pieno di soldi, e sembra destinato a esplodere come il "caso dell'anno".
È l'ennesima conferma del mostruoso groviglio di interessi che ruotano intorno alla Sanità, il pozzo nero dove si ritrovano le vergini baresi di Tarantini e riappaiono i fantasmi di Francesco De Lorenzo ( l’ ex ministro della Salute ) e lady Poggiolini.
Qualcuno comincia a chiamare in causa le responsabilità politiche del ministro Sacconi, uno degli esponenti insieme a Frattini e Brunetta ha lacrimato sulla tomba di Hammamet. E c'è anche chi in modo malizioso collega il politico con la sua compagna di vita, Enrica Giorgetti, la donna che ha cominciato a sgambettare in Montedison nell'82 poi ha lavorato in Confindustria e in Autostrade fino a diventare nel luglio di quattro anni fa direttore generale di Farmindustria.
Non saranno loro i capri espiatori di questa bufala che ha eccitato i magistrati della Corte dei Conti. C'è da scommettere che nei prossimi giorni sarà fatto un taglio netto tra le responsabilità politiche e quelle tecniche dove in prima linea si trova il direttore generale del ministero Fabrizio Oleari.

mercoledì 20 gennaio 2010

Sudamerica es passion - Art. 8

Qualche giorno fa si sono tenute le elezioni presidenziali in Chile, per la prima volta vinte dalla destra dopo più di venti anni.

Ecco il link di un lungo ma interessantissimo articolo di Raffaele Nocera, professore di Storia dell’America Latina all'Università di Napoli “L’Orientale”, che spiega egregiamente non solo lo svolgimento ed il risultato delle elezioni, ma anche le cause politico-sociali che hanno portato ad esso... per provare a capire cosa questo cambiamento significhi nella storia cilena.

http://temi.repubblica.it/limes/elezioni-cile-2-svolta-a-destra-20-anni-dopo-pinochet/10312?h=0

sabato 16 gennaio 2010

Servizi bancari e notizie economiche Art. 20

CRISI: PER LA PROPAGANDA GOVERNATIVA E MASS MEDIA ALLINEATI E’ RISOLTA. SI E’ INVECE AGGRAVATA PER I DISOCCUPATI CHE CRESCONO E PER LE FAMIGLIE IMPOVERITE, CHE FUNGONO DA AMMORTIZZATORI SOCIALI PER CONTO TERZI.

Giornali di proprietà delle banche e Tv pagate con i soldi dei cittadini continuano a sfornare quotidiani servigi positivi sugli effetti della crisi che sarebbe già stata superata con la bacchetta magica del Governo, visto che le banche (che hanno fatto pagare a rate alla clientela la stabilità) non sono fallite e che la ripresa economica è già in atto.
Mentre i dati dell'Istat (non quelli delle cattive associazioni dei consumatori,che sarebbero schierate contro il Governo !),richiamano una dura realtà di un aumento del deficit-pil raddoppiato nei primi nove mesi del 2009; la perdita dei posti di lavoro pari a 389.000 unità a novembre rispetto all’anno prima,la disoccupazione che ha raggiunto l'8,3%,il dato più elevato dall’ Aprile 2004.
Nei primi tre trimestri del 2009, l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al pil è stato del 5,2%, contro il 2,8% di gennaio-settembre del 2008 (era 6,1% al termine del secondo trimestre del 2009). Solo nel terzo trimestre dell'anno scorso il disavanzo pubblico è stato pari al 3,3% (era 3,2% ad aprile-giugno), più che raddoppiato rispetto all'1,3% dello stesso periodo del 2008. Nel terzo trimestre del 2009 il saldo primario è stato positivo e pari a 2,244 miliardi (era 14,921 miliardi nello stesso periodo del 2008), con un'incidenza positiva sul pil dello 0,6%, mentre era +3,9% a luglio-settembre dell'anno prima.
Il tasso di disoccupazione a novembre ha raggiunto l'8,3%, il dato più alto da aprile 2004. A novembre 2008 il tasso di disoccupazione si era attestato al 7,1%. Le persone in cerca di occupazione nel mese erano 2.079.000, cioè 313.000 in più rispetto ad un anno prima e 30.000 in più rispetto ad ottobre. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,5%, segnando una riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente contro un aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a novembre 2008. L'occupazione a novembre è diminuita di 389.000 unità rispetto allo stesso mese del 2008 e di 44.000 rispetto ad ottobre.
E mentre il debito pubblico macina nuovi record, attestandosi ad ottobre 2009 a 1.801,6 miliardi di euro pari a ben 30.000 euro che grava sulle spalle di ogni cittadino, o se si preferisce di ben 85.761 euro per ognuna delle famiglie italiane, cresciuto di 137,963 miliardi di euro in soli 10 mesi,con un aumento dell’ 8,3% ad una media di 13,8 miliardi di euro al mese, destinato a lievitare ancora, di altri 142 miliardi nei prossimi 12 mesi, attestandosi alla cifra spaventosa di 1.943,784 miliardi nell’ottobre 2010, con un gravame pari a 32.396 a testa e di ben 92.561 euro a nucleo familiare,e le famiglie impoverite devono ricorrere ai debiti,con prestiti del 2,9%, le favole rassicuranti della televisione pubblica,sforna servizi di benessere pubblico e di corsa alle vacanze esotiche,per la fiorente disponibilità economica.
Le forze politiche che sono all’ opposizione dovranno rivolgere un appello alla serietà ed alla completezza dell’informazione, ( STIAMO MOLTO ATTENTI AI NOMI DELLE TESTATE GIORNALISTICHE CHE LEGGIAMO ) perché continuare a mistificare la realtà ed a nascondere la testa sotto la sabbia, non rappresenta la migliore soluzione ai problemi del paese ed all’uscita da una congiuntura sfavorevole, che deve ancora manifestare i suoi deleteri effetti nei prossimi mesi.
Mediante questo tipo di politica che ha affrontato e che continuerà ad affrontare il Governo ( sbagliandola precedentemente e che perdurerà anche in futuro, aiutando gli amici degli amici e non le classi più deboli ) NON USCIREMO DALLA CRISI; ANZI SI PEGGIORERA’.

lunedì 11 gennaio 2010

Il pianto ed il riso - art. 16

Rieccoci dopo una pausa che mi ha portato di nuovo in Senegal. Rientro infatti da una spedizione lampo legata alla raccolta fondi, di cui spero di raccontarvi in futuro.

Nell'augurarvi un buon inizio anno a tutti vi invito al Cineforum Gattarossa 2010 su giovani e lavoro. Vi attendiamo numerosi.
FILM FESTIVAL 2010
CHI NON LAVORA FA L'AMORE

“ e si chiedono perché ci rifiutiamo di lavorare 80 ore
la settimana per poterci poi permettere le loro Bmw,
perché non ci interessa la controcultura che hanno inventato,
come se non li vedessimo svendere la loro rivoluzione
per una bella tuta firmata. Mi resta una domanda.
Che cosa faremo domani? Come possiamo riparare
a tutti i guasti che abbiamo ereditato?
Cari colleghi, la risposta è ... NON LO SO!”
(dal film “Giovani, carini e disoccupati)

13 GENNAIO
Si può fare
di Giulio Manfredonia - Italia 2008
Nello è un sindacalista dalle idee troppo avanzate. Ritenuto scomodo all'interno del sindacato gli viene avvidata la direzione della Cooperativa 180, un'associazione di malati di mente. Scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di coinvolgerli in un lavoro di squadra. andando contro lo scetticismo del medico psichiatra che li ha in cura.
27 GENNAIO
Santa Maradona
di Marco Ponti - Italia 2001
Andrea vive a Torino, si è appena laureato, passa da un colloquio di lavoro all'altro, divide l'appartamento con Bart. La vita scorre piatta, anzi, proprio nel nulla. Poi appare la bruna Dolores (Caprioli), ed è amore a prima vista con Andrea. Ma ecco che inibizioni e incomprensioni riprecipitano tutto come prima. Alla fine però ecco un sussulto: mai arrendersi, lottare.

10 FEBBRAIO
Non pensarci
di Gianni Zanasi – Italia 2007
Un chitarrista rock di 35 anni trasferitosi a Roma per sfondare, sbarca il lunario tra un concerto e l'altro sognando di incidere un disco. Decide di tornare nella natìa Rimini, da dove manca da quattro anni. Si imbatterà però in un quadretto familiare tutt'altro che idilliaco. Ma tra crisi di nervi, liti, frustrazioni e rivelazioni scottanti, la solidarietà familiare può ancora riservare qualche sorpresa.

24 FEBBRAIO
Tutta la vita davanti
di Paolo Virzì. Italia 2008
Nella una periferia romana si ritrova, Marta, ventiquattrenne siciliana trapiantata a Roma neolaureata con lode in filosofia. Inizia il suo viaggio in un mondo alieno, quello dei tanti giovani, carini e "precariamente occupati" italiani. Un mondo plasticamente sorridente e spaventato, in cui vittime (giovani precari pieni di speranze) e carnefici sono accumunati da una stessa ansia per il futuro che si tramuta in folle disperazione.
10 MARZO
Generazione 1000 euro
di Massimo Venier – Italia 2008
A Milano un gruppo di giovani neolaureati galleggia nell'orbita dell'instabilità esistenziale. Matteo, che si definisce un luogo comune, è un genio della matematica; nelle vesti di "cultore della materia" tiene lezioni sull'insostenibilità di Gödel, ma per tirare a campare lavora nel reparto marketing. L'amico Francesco mette in pratica la sua passione per la settima arte facendo il proiezionista in un cinema d'essay e osserva la vita come se fosse un film.

Le proiezioni si terranno presso la Casa per la non violenza Via Spagna, 8 – Verona quartiere San Zeno alle ore 20.30


L’ingresso è GRATUITO

sabato 9 gennaio 2010

Servizi bancari e notizie economiche Art. 19

Controversie con la banca?
Adesso c’è l’arbitro bancario finanziario

Problemi con la tua banca per questioni legate alla gestione di conto corrente, bancomat o carta di credito? Dal 15 ottobre puoi gestire qualsiasi tipo di controversia attraverso il cosiddetto "arbitro bancario finanziario", un nuovo sistema di risoluzione stragiudiziale - cioè che non ricorre alla normale giustizia italiana - che ha preso il posto dell’ombudsman.
È stata la Banca d’Italia a istituire il nuovo sistema il giugno scorso e si tratta di una novità importante visto che gli intermediari finanziari devono sottostare al suo giudizio.
Il nuovo sistema coinvolge tutti gli intermediari:
• banche,
• intermediari finanziari,
• istituti di moneta elettronica,
• Poste italiane per l'attività di bancoposta.
Tutti i soggetti che svolgono attività bancaria nei confronti del pubblico sono, infatti, obbligati ad aderire a questa istituzione, accentrata presso la Banca d’Italia, che avrà il compito di decidere in merito alle contestazioni con procedure che garantiscano rapidità, economicità delle soluzioni ed effettività della tutela del cliente. Il ricorso all’Abf è gratuito per il cliente, a parte 20 euro di contributo per le spese.
In vigore da ottobre, fino a 100mila euro
L’Abf ha il compito di risolvere le controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. Potranno essere sottoposte all’Arbitro Bancario Finanziario tutte le controversie che hanno come oggetto l’accertamento di diritti, obblighi e facoltà purché:
• la richiesta del ricorrente non superi i 100.000 euro,
• riguardino operazioni svolte dopo il primo gennaio 2007. Da poco tempo sono stati nominati i componenti dei tre collegi di Abf creati in Italia, a Milano, Roma e Napoli, quindi il nuovo sistema può entrare in azione. Per ogni collegio, Bankitalia ha attribuito un presidente e due giudici, uno si occuperà delle controversie tra banca e consumatore, l’altro tra banca e professionisti/imprenditori. Oltre ai membri nominati dalla banca centrale faranno parte dell’organismo anche:
• un rappresentante delle associazioni dei clienti,
• un rappresentante degli intermediari finanziari. La competenza dei collegi dipende dal luogo di domicilio del cliente:
• Milano è competente per i ricorsi presentati da clienti domiciliati in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna;
• Roma in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Sardegna e clienti con domicilio in uno Stato estero;
• Napoli in Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Come e quando presentare il ricorso
Prima di rivolgerti all’Abf devi presentare un formale reclamo (in forma scritta attraverso una raccomandata, un fax o una e-mail) nei confronti dell’intermediario. In caso di esito negativo o di mancata risposta entro 30 giorni, puoi avviare la procedura. Ma senza perdere troppo tempo: non è più possibile fare ricorso all’Abf se sono trascorsi oltre 12 mesi dalla presentazione del reclamo.
Il ricorso:
deve essere presentato utilizzando i moduli scaricabili dal sito dell’Abf e distribuiti anche dalle filiali della Banca d’Italia aperte al pubblico;
• deve essere consegnato personalmente o inviato alla segreteria tecnica del collegio della zona di competenza oppure può essere consegnato personalmente o inviato a qualunque filiale Banca d’Italia;
• deve essere inviato in copia anche alla banca.
Tempi rapidi
Il collegio si pronuncia entro 60 giorni dalla data in cui l’intermediario ha presentato le controdeduzioni. La decisione ti sarà comunicata entro 30 giorni e l’intermediario avrà altri 30 giorni per attuarla. Se non lo fa, sarà data pubblicità dell’inadempimento attraverso la pubblicazione sul sito internet della Banca d’Italia, di quello dell’Abf e su due quotidiani ad ampia tiratura, con i costi a carico dell’intermediario. Ricorda che comunque hai sempre la possibilità di ricorrere all’autorità giudiziaria o di tentare la strada della conciliazione: il ricorso all’Abf nel primo caso è estinto e nel secondo è sospeso.

venerdì 1 gennaio 2010

Servizi bancari e notizie economiche Art. 18

CRISI: CHI ASCOLTERA’ L’ISAE, IN MERITO ALLE SUE INDAGINI SULLA FIDUCIA ?


OLTRE AD AVERE LA MAGGIORANZA POLITICA ALLA CAMERA E AL SENATO QUESTO GOVERNO HA BISOGNO ANCHE DEL SUPPORTO DELL' ISAE ?

L'ISAE è un ente pubblico di ricerca che svolge principalmente analisi e studi a supporto delle decisioni di politica economica e sociale del Governo, del Parlamento e delle Pubbliche Amministrazioni. L'ISAE effettua, anche attraverso accordi e convenzioni con soggetti pubblici e privati, indagini presso imprese e famiglie, previsioni macroeconomiche, analisi nazionali ed internazionali e studi di macro e microeconomia della finanza pubblica. Vengono esaminate inoltre le politiche economiche di regolamentazione e le tematiche ambientali.


Chi saranno gli italiani intervistati dall’Isae,che esprimono ottimismo sulla fiducia dei consumatori con gli indici saliti a 113,7 da 112,8, posizionandosi sui valori più elevati dal luglio 2002 ?
Saranno forse i Co.co.pro,che dopo aver perso il lavoro flessibile,sono stati indennizzati dal Governo con un assegno di 140 euro al mese,insufficienti neppure per vivere sotto i ponti e per soli 12 mesi o i pensionati che hanno ricevuto tredicesime falcidiate dall’aumento inopinato della pressione fiscale,che il Governo aveva promesso di diminuire ? Oppure le 700.000 famiglie prive di ammortizzatori sociali, che hanno perso il posto di lavoro e non sanno più a che santo votarsi ?. O i ricercatori dell’Ispra messi sul lastrico per precise responsabilità del governo dopo i consistenti tagli ai fondi per la ricerca ? O forse gli operai di Termini Imerese e Pomigliano d’Arco, lasciati in mezzo ad una strada,quelli della Yamaha, appena scesi dai tetti congelati,o migliaia di lavoratori di Agile ed Eutelia, con società saccheggiate, spolpate e trasferite, nel totale disinteresse della Consob che aveva l’obbligo di vigilare preventivamente sulle società quotate, nei trust di società ubicate nei sotterranei della periferia londinese e che stanno manifestando in queste ore a Roma, per difendere il loro posto di lavoro e che non ricevono la paga dal giugno scorso ?
Saranno certamente le centinaia di migliaia di viaggiatori bloccati ed infreddoliti da un evento climatico prevedibile ed ordinario, ai quali l’ineffabile amministratore delegato delle ferrovie, invece di chiedere scusa e rimborsare per i danni patiti almeno il costo del biglietto,ha chiesto loro di portarsi le coperte,i panini e le bibite, che dovrebbero essere forniti obbligatoriamente dall’azienda pubblica di trasporto ? Oppure gli utenti dei capitani coraggiosi di Alitalia,il cui salvataggio è stato addossato alla fiscalità generale per 3 miliardi di euro, imprigionati nelle carlinghe per ore senza sapere se e quando sarebbero partiti ?
L’Isae avrà certamente intervistato i viaggiatori dei traghetti bloccati in queste ore nei porti e quelli di Trenitalia che hanno accumulato 700 minuti di ritardo per un tragitto che richiede meno di 7 ore,dopo aver aumentato i costi dei biglietti del 30,2 per cento ? Oppure i passeggeri che si vedranno aumentare i costi dei biglietti aerei di 3 euro a partire dal 1 gennaio 2010, o i lavoratori licenziati che per fare ricorso in Cassazione dovranno pagare 103,30 euro senza neppure la compensazione delle spese legali, oppure 1.250.000 automobilisti,ai quali la finanziaria chiede un balzello superiore a 50 euro qualora osano fare ricorso al Giudice di pace per impugnare una multa di 45 euro ?
Il senatore Elio Lannutti,capogruppo IDV nella commissione Finanze del Senato è certo che gli intervistati che esprimono ottimismo sulla situazione economica del Paese, non possono essere lavoratori,pensionati e famiglie saccheggiate da una politica economica fallimentare, ma i soliti banchieri che continuano a godere di vasti privilegi e di contiguità anche di ordine istituzionale, senza pagare il conto sulla grave crisi e sui disastri provocati; i gestori degli aeroporti,che rastrellano i soldi per investire dalle tasche pubbliche e dei passeggeri, per staccare fior di dividendi e profitti privati, i capitani coraggiosi beneficati dal governo, gli evasori fiscali, i riciclatori di denaro sporco ed i numerosi trafficanti, che con l’obolo del 5% possono brindare ad uno scudo fiscale criminale.

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