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mercoledì 11 novembre 2009

Sudamerica es pasion - Art. 2

Putis, Perù, 13 dicembre 1984: 120 civili uccisi, di cui 48 bambini, la maggiorparte sotto i 10 anni, per pura rappresaglia. Un’intera comunità sterminata.

Fernando Belaùnde Terry era alla presidenza e il massacro fu commesso durante un periodo di una pesante offensiva da parte dell’esercito guerrigliero ‘Sendero Luminoso’, che combettè venti anni, del 1980 al 2000.

L’esercito regolare, che avrebbe dovuto proteggere i campesinos, fece loro scavare una fossa di circa 12 metri, larga 6 e profonda 3 e per poi crivellarli tutti: la popolazione fu vittima di una esecuzione arbitraria; gli uomini furono riuniti dai militari con l’inganno, costretti a scavare una fossa, e successivamente crivellati dagli agenti dell’ordine.

Sendero Luminoso fu creato dalla scissione del partito comunista peruviano, e si trattava di un gruppo guerrigliero di ispirazione maoista che si riproponeva di sovvertire l’ordine politico peruviano tramite la lotta armata, per creare il socialismo. Furono proprio i primi attacchi di questo gruppo armato a causare azioni di rappresaglia vendicativa da parte dell’esercito e della polizia peruviana, dando via ad uno dei più sanguinosi periodi della storia del paese.

La strage di Putis cade durante il primo periodo in cui l’azione di Sendero Luminoso si fece più forte (1983-1984); il secondo fu nel 1989, quando la guerriglia si estesa alla quasi totalità del territorio peruviano: anche i contadini, esasperati dalla situazione, si organizzarono in formazioni paramilitari di difesa, finendo con l’essere accusati dall’esercito regolare di appoggiare la guerriglia.

Oggigiorno, nonostante le prove confermino la gravità di quello che successe a Putis, l’orrore di questo massacro non sembra scioccare le autorità locali nè quelle nazionali, vista l’assoluta mancanza di sensibilità dimostrata in risposta alle domande di dignità e giustizia per le famiglie delle vittime.

L’anno scorso, la fossa comune dove uomini, donne e bambini furono sotterrati fu esumata, permettendo così finalmente l’identificazione e la sepoltura di 92 cadaveri.

La mia amica Leticia, peruviana, che mi ha dato l’idea per il post di oggi, mi ha chiesto espressamente di ringraziare i lettori, perchè ogni persona che è ha conoscenza di ciò che è successo può fare la differenza, perchè non si può non sapere o, peggio, dimenticare.

Ed insieme vi chiediamo di andare a visitare il link perchè, come è scritto nel sito, ‘un paese che dimentica la sua storia è condannato a ripeterla’ e... non vale solo per il Perù!!

http://www.cverdad.org.pe/

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