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martedì 13 ottobre 2009

Ri-Passaparola - Art.16


Strani metodi di avvisi e di consigli intimi si stanno verificando al Quirinale, dove il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano persegue in un comportamento ambiguo, negativo e non garante della sua stessa carica istituzionale.

L'argomento principale di ieri di Travaglio e' stato proprio questo, cercando di andare ad evidenziare quali siano , nella realta' dei fatti, le falle politiche del buon "Morfeo".

Tutta questa polemica e' decollata a causa delle invettive del Cavaliere contro Napolitano per le sue ambiguita' riguardo al Lodo Alfano.
Berlusconi agita le acque, avendone pero' qualche ragione.

Il motivo si trova semplicemente nella prassi delle ultime leggi e degli ultimi ddl presentati al Quirinale. Infatti, Napolitano starebbe infrangendo la prassi regolare di consulta , analisi e decisione sulle leggi che gli vengono presentate, poiche' , per mezzo di incontri non ufficiali e soprattutto non riconosciuti ne' dichiarati dalla Costituzione italiana, incontra i vari ministri, vedi Alfano nel caso della legge blocca-processi, e avvisa quali leggi non firmera', esponendo quali punti non sono adeguatamente idonei ad essere accettati.

Per quanto questo sistema possa sembrare ragionevole, in realta' e' un autogol all'autonomia decisionale di Napolitano ; per due motivi:
-il Presidente della Repubblica dovrebbe rimanere al suo posto, non dedicandosi ad alcun incontro preliminare per "valutare" i decreti che ideano i ministri, e dovrebbe attendere che la legge fatta passare dalle due Camere arrivi al suo tavolo. Solo a quel punto lui potra' analizzare il contenuto e darne promulgazione o rifiuto.
-si crea, inoltre, un accordo prima della presentazione ufficiale del decreto che lascia in fasi successive grandi perplessita'. Infatti, se Napolitano integra, consiglia, aiuta la composizione delle leggi, nel momento in cui poi dovesse rifiutarle, oppure dovessero essere bocciate dalla Corte costituzionale, ne andrebbe della sua reputazione.
Infatti, Berlusconi muove un'accusa sensata, poiche' sostiene che Napolitano aveva dato garanzia sull'accettazione del Lodo Alfano, poiche' , a quanto diceva Napolitano, sopperiva alle incostituzionalita' commesse dal Lodo Maccanico-Schifani.

In conclusione, sarebbe importante che Giorgio Napolitano, ma soprattutto che ricoprira' il suo ruolo nei prossimi anni, non dimentichi che la funzione di Presidente della Repubblica e' una funzione di somma importanza per la salvaguardia della nostra democrazia, e un comportamento complice con il governo non garantisce di certo uguaglianza ed equilibrio nel gioco politico.

Ri-Passaparola.

Immagine tratta da www.repubblica.it e fotomontata da fratellipolemici.

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