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sabato 31 ottobre 2009

Pensare Globale, Agire Locale - Art. 13

Divulgo due interessanti articoli sulla disoccupazione veronese.

Tratto da www.j4u.provincia.vr.it:

Occupazione nel Veneto

Il notevole calo di assunzioni conferma le difficoltà congiunturali dell'economia, anche nell'area veneta: il dato lo fornisce l'agenzia regionale Veneto Lavoro, rivelando come nel periodo compreso tra aprile e agosto del 2008 le aziende abbiano assunto oltre il 14% in meno dell'anno prima.
E' pesantissima la flessione dei contratti a tempo indeterminato (superiore al 29%); paga anche il ricorso alla somministrazione (-20,48%) e quello all'apprendistato (-9,3%) mentre resta stabile il tempo determinato (-0,07%) che si conferma, nel territorio considerato, la forma contrattuale più utilizzata (con oltre 57mila persone assunte in cinque mesi).
Guardando ai settori il calo è molto concentrato nel settore manifatturiero (-20,86%) ma non risparmia neppure l'agricoltura (-20,52%) pur con numeri assoluti molto più contenuti e i servizi (-6,03).
Un'altra aggravante rispetto al quadro fornito da Veneto Lavoro riguarda l'evidente accelerazione del calo di assunzioni da aprile ad agosto mentre non muta il fatto che la tendenza abbia interessato tanto gli italiani che gli stranieri e abbia riguardato sia le assunzioni di personale femminile che di personale maschile. Per altro verso le donne risultano destinatarie del maggior volume di assunzioni a part time.
I dati sui flussi possono essere interpretati come un ulteriore segnale che testimonia come la fase congiunturale che stiamo attraversando sia poco brillante, già da mesi.
Del resto sono coerenti con diversi dati, già disponibili sul mercato del lavoro regionale, in particolare con i dati sul ricorso agli ammortizzatori sociali e sulla crescita della disoccupazione.
Il rallentamento delle assunzioni peraltro non permette di ricavarne immediatamente la notizia di una caduta occupazionale: esso, infatti, potrebbe essere assorbito completamente dal rallentamento del turn-over, fenomeno tipico, del resto, dei momenti bassi del ciclo, quando si contrae anche la mobilità volontaria dei lavoratori.
L'unico elemento di dubbio, rispetto ad un calo di robuste dimensioni, riguarda lo scostamento rispetto ai dati Istat della rilevazione sulle forze di lavoro che, puntualizza l'agenzia regionale veneta, indicano ancora un aumento dell'occupazione dipendente riferita al secondo trimestre del 2008.
Tuttavia, come segnalato dall'Istat, tale incremento a livello nazionale (e quindi si può presumere anche a livello regionale) è praticamente tutto ascrivibile all'occupazione straniera (che emerge nelle statistiche sulle forze di lavoro in ritardo rispetto a quanto può accadere nei dati amministrativi ) ed alla crescita del part time (che ritroviamo anche nella dinamica dei flussi amministrativi).

Tratto da http://www.vr.camcom.it:

Rapporto 2009 sull'economia veronese - sintesi

Le imprese – Nel 2008 la struttura produttiva della provincia di Verona – dopo una serie di anni contrassegnati da risultati positivi – ha risentito della difficile situazione economica internazionale e nazionale. Al 31 dicembre 2008, le imprese registrate alla Camera di Commercio di Verona erano 100.284, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del –0,4%. Sostanzialmente si equivalgono il tasso di natalità e quello di mortalità (entrambi pari a 6,6%), determinando nell’anno un tasso di sviluppo pari a zero. In valori assoluti, nel 2008 si registrano 507 iscrizioni in meno rispetto all’anno precedente e 93 cessazioni in più.
L’analisi dello stock di imprese registrate evidenzia, sotto il profilo settoriale, una diminuzione su base annuale del numero di imprese agricole del 2,7%. Diminuiscono anche le imprese manifatturiere (-1,9%) e, nel terziario, quelle del settore “trasporti, magazzinaggio e comunicazioni”(-1,4%) e dell’intermediazione monetaria e finanziaria (-1%).
Dinamiche positive, anche se in alcuni casi con tassi di crescita ridimensionati rispetto agli anni precedenti, si sono al contrario registrate per il settore delle costruzioni (+0,4%), per gli “alberghi e ristoranti” (+0,7%), per le “attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca” (+2,8%), per gli “altri servizi pubblici, sociali e personali” (+1,7%). Aumentano anche le imprese del settore istruzione (+5,7%) e della sanità e altri servizi sociali (+2,5%). Stabile il numero di imprese del commercio.
Dal punto di vista della struttura d’impresa, si evidenzia come, rispetto al 2007, siano in aumento le società di capitale e le “altre forme” (cooperative, consorzi, ecc.). Diminuiscono al contrario le società di persone e, soprattutto, le imprese individuali.
Le imprese artigiane registrate alla Camera di Commercio di Verona al 31 dicembre 2008 sono 29.330, il 29% del totale delle imprese veronesi, in calo rispetto al 2007 dello 0,9%.
Il mercato del lavoro – Secondo l’Istat, nel 2008 il tasso di disoccupazione risulta in crescita: 3,8%, superiore al dato del 2007, pari a 3,4%. La tendenza all’aumento del tasso di disoccupazione è in linea con quanto si è verificato a livello regionale (dal 3,3% del 2007 al 3,5% del 2008) e a livello nazionale (dal 6,1% al 6,7%).
Le ore di Cassa Integrazione Guadagni (ordinaria più straordinaria) autorizzata ha segnato complessivamente un +9,7%. Verona è stata nel 2008 la provincia del Veneto che ha registrato il minor numero di ore autorizzate.
Le esportazioni - Secondo i primi dati dell’ISTAT, Verona, che si conferma anche nel 2008 terza provincia del Veneto e undicesima provincia italiana per valore delle esportazioni, registra - dopo una lunga serie di risultati positivi (interrotta solo nel 2004) - una lieve diminuzione dell’export rispetto al 2007 (-0,7%, per un valore pari a 8,3 miliardi di Euro).
La tradizionale polisettorialità che caratterizza l’economia veronese, favorendo una certa diversificazione delle produzioni, ha determinato complessivamente una diminuzione tra le meno pesanti a livello regionale. A fronte della situazione di difficoltà di alcune produzioni (marmo, calzature, mobili), per le quali si evidenzia già da anni un trend negativo, si registrano performance positive per altri tradizionali prodotti del “Made in Verona” (macchinari, bevande, prodotti dell’agricoltura, prodotti alimentari), grazie ai quali Verona si trova in posizione di leadership a livello nazionale.
Altri indicatori economici provinciali – Secondo l’indagine VenetoCongiuntura condotta da Unioncamere Veneto, il quarto trimestre del 2008 delle imprese manifatturiere veronesi con almeno due addetti si chiude con un calo della produzione e del fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari rispettivamente a –4,6% e del –3,9%. I cali maggiori si sono verificati nelle imprese più piccole (da 2 a 9 addetti): per esse si evidenzia una diminuzione su base annua di produzione e fatturato rispettivamente del 7,8 e del 7,9%.
In questo trimestre sono risultati negativi anche i dati relativi alle imprese con più di 10 addetti. A livello tendenziale i dati evidenziano complessivamente un calo della produzione (-4,2%), e del fatturato (-3,4%).
I primi dati del 2009 - Lo stock di imprese registrate al Registro delle Imprese alla fine del trimestre del 2009 è diminuito, rispetto allo stesso periodo del 2008, dello 0,5%, il numero di imprese artigiane ha registrato un calo dell’1%. Sul fronte dell’occupazione, si evidenzia come nei primi cinque mesi dell’anno le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (ordinaria + straordinaria) siano cresciute, rispetto allo stesso periodo del 2008 del 434,1%. Verona resta comunque la provincia veneta con il minor numero di ore autorizzate ( da gennaio a maggio 1.350.189 in tutto) e a livello nazionale, con riferimento al primo trimestre 2009, Verona occupa il 97° posto tra le province italiane per utilizzo di CIG.





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