BANCHEHE: NON POSSONO FALLIRE PERCHE’ SI RIFANNO METTONDO SUL LASTRICO LA LORO CLIENTELA.
SBAGLIATA DIFESA D’UFFICIO DEL PREMIER BERLUSCONI.
E’ sbagliata la difesa d’ufficio fatta ancora oggi dal premier Berlusconi a favore delle banche, che non rispettano le leggi, come ha accertato nuovamente l’Antitrust sanzionando con una multa da 325.000 euro Intesa Sanpaolo per pratiche commerciali scorrette, mediante condotte dilatorie sulla cancellazione delle ipoteche.
Il premier che difende a spada tratta gli interessi delle banche, ricordando le varie misure intraprese dal governo a tutela del sistema bancario,contro la difficile congiuntura economica,a partire dalla finanziaria triennale e dal fatto che le banche non possono fallire, rimette il coltello nella piaga dell’accesso al credito negato a tante famiglie e piccole e medie imprese strozzate perchè senza santi in paradiso, oltre a contraddire il ministro Tremonti,non offre alcuna tangibile tutela ai diritti dei cittadini,ma un ombrello di protezione sulle malefatte dei banchieri.Banchieri che possono continuare a taglieggiare liberamente (perché autorizzati di nuovo dal Presidente del Consiglio), famiglie e piccole e medie imprese, costrette a pagare prestiti e mutui a tassi più elevati di quasi mezzo punto della media europea, mossi da un cinismo spregiudicato che invece di valutare con criteri di correttezza e trasparenza la meritorietà degli affidamenti, elargiscono con criteri amicali ai loro amici e sodali di Risanamento,per stringere i cordoni del credito alla gola della moltitudine dei richiedenti strozzati, ossia a quelle piccole e medie imprese, vera ossatura del Paese, che potrebbero aiutare la ripresa dell’economia.
SBAGLIATA DIFESA D’UFFICIO DEL PREMIER BERLUSCONI.
E’ sbagliata la difesa d’ufficio fatta ancora oggi dal premier Berlusconi a favore delle banche, che non rispettano le leggi, come ha accertato nuovamente l’Antitrust sanzionando con una multa da 325.000 euro Intesa Sanpaolo per pratiche commerciali scorrette, mediante condotte dilatorie sulla cancellazione delle ipoteche.
Il premier che difende a spada tratta gli interessi delle banche, ricordando le varie misure intraprese dal governo a tutela del sistema bancario,contro la difficile congiuntura economica,a partire dalla finanziaria triennale e dal fatto che le banche non possono fallire, rimette il coltello nella piaga dell’accesso al credito negato a tante famiglie e piccole e medie imprese strozzate perchè senza santi in paradiso, oltre a contraddire il ministro Tremonti,non offre alcuna tangibile tutela ai diritti dei cittadini,ma un ombrello di protezione sulle malefatte dei banchieri.Banchieri che possono continuare a taglieggiare liberamente (perché autorizzati di nuovo dal Presidente del Consiglio), famiglie e piccole e medie imprese, costrette a pagare prestiti e mutui a tassi più elevati di quasi mezzo punto della media europea, mossi da un cinismo spregiudicato che invece di valutare con criteri di correttezza e trasparenza la meritorietà degli affidamenti, elargiscono con criteri amicali ai loro amici e sodali di Risanamento,per stringere i cordoni del credito alla gola della moltitudine dei richiedenti strozzati, ossia a quelle piccole e medie imprese, vera ossatura del Paese, che potrebbero aiutare la ripresa dell’economia.
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