Angelo Crespi docet, senza dubbio.
Nel suo articolo sul giornalino dei Giusti, tuona tempestoso contro gli insulsi incoerenti che hanno firmato un infimo appello ad una democrazia pienamente attiva e contro un illustre personaggio, splendidamente in carica, magnificamente sontuoso nella sua veste di Presidente del Consiglio.
Lui scopre, dopo qualche annetto, forse affaticato dall'ideazione di altrettanti articoli sdegnosamente ridicoli, che i signori Roberto Saviano, Paolo Giordano e Claudio Bisio hanno rispettivamente scritto un libro, "Gomorra", assieme alla Mondadori, Giordano essere stato "l’enfant prodige di Segrate" e Bisio rappresentare tutt'ora la punta di diamante di , attenti bene voi, un programma comico.
Intanto, il signor Crespi, incurante delle mille scorciatoie utilizzate dal suo padrone per evitare palesi conflitti d'interessi, in barba alla fittizia direzione manageriale del gruppo Mondadori,
inneggia all'immoralità dei firmatari che , da una parte giocano a lottare per la democrazia , e dall'altra si fanno pagare, da Silvio si intende, mica da Marina o altri insignificanti porta-borse.
Si è dimenticato che la televisione, che lui considera un futile e secondario mezzo d'informazione , ha dietro delle persone incaricate di scegliere quali prodotti sono davvero dannosi per una propaganda berlusconiana o meno.
Permetta di dire che Bisio, nella sua brava persona, poco possa smuovere nelle menti italiane, se non qualche simpatica risata.
Tutto questo per dimostrare che il Capo del Governo, forse Crespi non ci ha capito molto, sa ben ponderare quali prodotti hanno effettiva rilevanza mediatica.
Soltanto propinare un pensiero per il quale Saviano giochi al volta-gabbana fa rabbrividire, e fa comprendere a quali distorte e disordinate allusioni possano arrivare servili giornalisti, loro si, retribuiti per l'unico scopo di far piaceri al padrone.
Saviano, oggi, collabora con " L'espresso e La Repubblica, negli Stati Uniti con il Washington Post e il Time, in Spagna con El Pais, in Germania con Die Zeit e Der Spiegel, in Svezia con Expressen e a breve in Gran Bretagna con il Times." (da Wikipedia)
Pensate davvero faccia fatica ad andare "al confino di Rizzoli o in esilio a Sky"?
Pensate davvero che Bisio, con l'infinità di film dei quali è stato protagonista, farebbe fatica ad allontanarsi da Canale 5?
Il "dulcis in fundo" è servito ed è ormai un leit-motiv degno dei peggiori romanzi: Berlusconi è un liberale, un uomo che lascia libertà di espressione a tutti, l'Italia è in buone mani, lo dice Crespi.
Saranno casi se siamo 76esimi nel ranking mondiale per libertà di stampa, se siamo ritenuti "partly-free", se siamo ritenuti un paese a rischio.
Mica da Saviano, Giordano , Bisio. Da tutto il mondo.
Pensa te Crespi.
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sabato 5 settembre 2009
Giornalismo alla sbarra - Art.8
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