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lunedì 31 agosto 2009

Questioni migranti - art. 5

Centri di identificazione ed espulsione

Agosto è stato segnato dalle proteste dei detenuti degli ex-CPT, proteste legate alla norma che, all'interno del pacchetto sicurezza, permette di allungare i tempi massimi di detenzione nei CIE, dai precedenti 2 mesi agli attuali 6 mesi. Considerando il fatto che normalmente una persona viene identificata nei primi 15 giorni o non viene identificata (non si riesce ad identificarla), questa norma implica, da un punto di vista meramente finanziario, dei costi maggiori a fronte di benefici praticamente nulli.

Ad ogni modo, dopo le numerose rivolte registratesi nell'ultimo mese nei Centri di Identificazione ed Espulsione, ha ancora più senso interrogarsi sul senso della costruzione di un CIE nella Provincia di Verona.

A sentire Flavio Tosi ed il Ministro Maroni, sembra addirittura sia cosa fatta: il centro dovrebbe essere istituito a Bovolone.

Rimanendo sui problemi pratici, il SIULP sottolinea che l'attuale carenza endemica di personale carcerario implica che con tale apertura, ci sarebbe anche la necessità di reperire un organico consistente per la sua gestione.

Dal punto di vista dei diritti umani, e più profondamente, ha senso chiedersi su quali basi abbiamo noi il diritto di recludere persone non ancora identificate (e che su tali basi, non hanno ancora compiuto reato o non possiamo dimostrare che essi lo abbiano commesso, che giuridicamente è la stessa cosa).

Io trovo umanamente degradante, come popolo italiano, la gestione dell'immigrazione irregolare in questo Paese. Come diceva Hannah Arendt, necessariamente in tempi non sospetti, in Le Origini del Totalitarismo, tutti i casi in cui una persona vede migliorare, anche temporaneamente, la propria posizione giuridica dall'aver compiuto un reato comune, come un piccolo furto con scasso, si può esser sicuri che egli è stato privato dei suoi diritti umani. Ciò avviene sistematicamente alle persone sprovviste di documenti nel nostro Paese.

Si parla di immigrazione irregolare come se fosse esclusivamente un problema di ordine pubblico, quando è invece, prima di tutto, un problemi di diritti umani.

News on it: La Stampa, Corriere, Terra

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