Jambo Rafiki (ragazzi:) )!!!!
Questa settimana ho finito di leggere un libro davvero interessante e stimolante che mi ha dato qualche spunto di riflessione di cui vorrei parlare con voi:)
Il libro è " L'altro", di Ryszard Kapuściński. Il fatto è che noi tutti dell' associazione Mitumba ci diamo tanto da fare, ma perchè? Insomma, i km che separano noi e Nairobi sono abbastanza rilevanti e volendo, a volte non serve nemmeno avere tanti km per bendarsi comunque gli occhi..Ma questo non impedisce al mondo di essere multiculturale. Lo è sempre stato, dalla notte dei tempi sono esistite tribù, gruppi, villaggi di persone con culture, tradizioni, lingue e persino colore della pelle diversi. E dove sta la differenza allora? Beh, sta anche nel titolo di questa rubrica: "meet", cioè incontrare, l'incontro. Kapuściński ci dice che quando una persona incontra "l' altro" ha tre possibilità: "fargli guerra, isolarsi dietro a un muro o stabilire un dialogo". Le prime due opzioni portano rispettivamente a una sconfitta per l'uomo in quanto tale, perchè l'incontro si trasforma in scontro con inevitabile spargimento di sangue oppure a una indifferenza che non conduce a niente. Secondo questo autore, quindi il momento fondamentale di questo mondo multiculturale è l'incontro e dalla bontà di questo dipendono i rapporti fra i diversi "altri" (non dimentichiamo che ognuno di "noi" è "l'altro" per "gli altri"!). Il dialogo quindi sembra essere la soluzione. L'autore sottolinea come lo "scopo del dialogo deve essere la reciproca comprensione e scopo della comprensione il reciproco avvicinamento. Comprensione e avvicinamento si raggiungono sulla via della conoscenza. Qual è la condizione preliminare di questo processo, di quest'equazione? La volontà di conoscere, di rivolgersi all'altro, l'andargli incontro l'attaccarci discorso". Ed è anche per questo che noi ci siamo uniti con tutti i nostri progetti. Per aiutare si, ma per conoscere, per confrontarci, per imparare. Perchè è inevitabile, perchè il mondo é multiculturale, perchè le culture sono destinate all'incontro e noi vogliamo che si scelga la terza via che è l'unica che può renderci davvero Uomini. Concludo citando di nuovo questo scrittore polacco, di cui avevo già letto alcuni libri e che, anche in quest'occasione, mi ha positivamente stupita(quindi non trascurate di leggere qualcosa di suo..:)):
"Comunque sia, il mondo in cui stiamo entrando è il Pianeta della Grande Occasione. Un'occasione non incondizionata, ma alla portata solo di coloro che prendono il proprio compito sul serio, dimostrando automaticamente di prendere sul serio se stessi. Un mondo che se, da un lato, offre molto, dall'altro chiede anche molto e dove cercare facili scorciatoie significa spesso non arrivare da nessuna parte."
P.S.: "..non esistono culture superiori e inferiori, ma solo culture diverse che soddisfano in modo diverso i bisogni e le aspettative dei suoi rappresentanti.." B. Malinowski
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