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lunedì 31 agosto 2009

Il Pianto ed il Riso – Art.1

Il miraggio di N'dem

IL PIANTO - Ci sono voluti migliaia di anni ma siamo stati in grado di sovvertire anche il sentire più antico e naturale, quel sentire che i
marinai hanno trasformato in un codice d’onore che se violato copre di vergogna e disonore. “Uomo in mare!” – gridava la vedetta del veliero e da quel momento non c’era un solo marinaio che non mettesse anima e corpo per salvare lo sfortunato simile in balia delle onde. Non importava chi fosse, avventuriero o pescatore, contrabbandiere o pirata, all’uomo in mare si tendeva la mano quasi per testimoniare la solidarietà umana per la natura avversa o forse, più semplicemente, perché il giorno seguente sarebbe potuta toccare a chiunque la medesima sorte.

Affrontare un tema così complesso come l’immigrazione sembra autorizzare politici e analisti ad adottare i punti di partenza più svariati, che sovvertono causa ed effetto e che spesso tralasciano il macroscopico risultato: siamo innanzi ad una costante carneficina di esseri umani, un macabro spettacolo di cui siamo spesso inerti testimoni. Uno scempio che va fermato.


Nessuna strada ha mai condotto nessuna carovana

fino a raggiungere il suo miraggio,

ma solo i suoi miraggi hanno messo in moto le carovane.

(Henri Desroche)


IL RISO - Stiamo allegri perché cambiare si può! Il modo migliore per parlare di N’dem è raccontare quale meraviglia appaia agli occhi del visitatore. A circa 150 km da Dakar, Senegal, in una distesa di sabbia e spini, sorge N’dem: un’oasi di pace nel deserto.

A N’dem Serigne Babacar M’bow e sua moglie Aissa Cissè hanno voluto dare un’alternativa concreta alla fuga, all’esodo. La storia del Senegal è una storia di dolore e sofferenza. Il colonialismo ha brutalmente distrutto le comunità autoctone deportando centinaia di migliaia di schiavi e sfruttando le terre fino a ridurle a deserto. Ancora oggi, molto spesso, il destino dei giovani africani riporta a spostarsi nelle capitali e da lì, braccati dalla miseria, vedono come unica via d’uscita la fuga clandestina. Per mare, per terra, nascosti e impauriti scommettono i pochi risparmi per cercare un futuro tra le briciole dei

ricchi del mondo.

Babacar M’bow, dopo aver vissuto e studiato in Francia, è tornato nella sua terra d’origine con la moglie Aissa. Piano a piano, grazie al fermento spirituale e al grande progetto di autosviluppo, si è formata a N’dem una comunità capace di condividere i bisogni e cercare aiuto insieme.

Grazie agli importanti sforzi comunitari e al conseguente sostegno di associazioni e di partners nazionali ed europei, poco a poco, grazie alla costanza, alla lungimiran

za e alla fiducia, sono nate diverse strutture economiche e sociali, permettendo una notevole cambiamento delle prospettive future. Innanzi tutto si è invertita la tendenza all’esodo rurale, permettendo il ritorno di un notevole numero di giovani uomini finalizzato all’impiego professionale nel quadro delle strutture realizzate. Numerose opere sono state realizzate: un ambulatorio medico, una maternità, una scuola elementare di quattrocento alunni, due cisterne d’acqua e relative pompe elettriche fornite di rete di trasporto di cui fruiscono altri undici villaggi, una cassa di mutuo risparmio e credito. L’innovazione maggiore è forse la messa in funzione di un centro di arti e mestieri che comprende dodici ateliers a filiera completa e autonoma (tessitura, tintura, cuoio, legno, metallo, terracotta, vimini), che danno un impiego salariato a trecentocinquantatrè persone. Recentemente si è aggiunta un’unità di fabbricazione di combustibile ecologico, un

panificio e due perimetri di orti biologici irrigati col sistema goccia a goccia.

N’dem è un paradiso nel deserto, un oasi di pace e di riflessione spirituale. Per dirlo con le parole di Aissa: “..Il progetto di Ndem è un progetto che si è evoluto a partire da qualche cosa di molto piccolo, e a poco a poco è cresciuto, grazie alle migliaia di cuori degli abitanti locali che sono legati da una stessa spiritualità che gli ha dato la forza di stare insieme, di risolvere i problemi, di avanzare ogni giorno, e grazie al legame con gli amici del Nord, che nasce dal cuore delle persone, che hanno voglia di impegnarsi in progetti a carattere umanitario. Sono questi i legami che ci hanno permesso di avanzare passo a passo, per migliorare la vita delle popolazioni. Ciò che caratterizza Ndem a mio avviso, è questa specificità: non è un progetto creato da esperti, nel quale da fuori siano stati investiti grandi fondi, ma è un progetto che si è sviluppato così, a poco a poco da un sentimento di fraternità, dal mutuo aiuto, dal desiderio di migliorare il mondo che, a poco a poco, negli anni, ha migliorato le cose.”

N’dem è un esempio di speranza per l’Africa, una risposta concreta al dramma dell’emigrazione forzata e clandestina.


Il 7 Settembre alle 20.30 incontreremo i fondatori e ispiratori del progetto di N'dem, Babacar e Aissa, a Verona in Sala comunale S.Eufemia per conoscere l'inedito processo di AUTOSVILUPPO LOCALE in Africa

PER INFO:

http://www.facebook.com/event.php?eid=115281484542&ref=mf

email:daniele.ndem@gmail.com

Tel 045-8100279 e-mail info@magverona.it sito web www.magverona.it

Tel 045-912860 e-mail asso.ishtar@libero.it sito web www.ishtarvr.org

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