Mi ero perso ancora una volta tra mille pensieri, guardavo di tanto in tanto il riflesso del finestrino accanto e di tanto in tanto il paesaggio oltre a quello stesso finestrino. Ad un certo punto sentii, come una sberla che ti riporta alla realtà, un "Buonasera, biglietti prego": il controllore. Mi voltai, un po' indispettito dall'interruzione del mio "dolce far niente", e consegnai il mio biglietto al signore in divisa. Sono in regola, bene. Il controllore proseguiva la sua opera scrutatrice con il signore, europeo occidentale bianco, che si trovava sull'altro lato del treno e che potevo facilmente osservare girando la testa di 90 gradi. Qualcosa evidentemente non andava bene perché ero stato disturbato ancora una volta dalla voce del controllore: "Lei non ha obliterato il biglietto". Il passeggero, evidentemente non italiano (francese nel caso specifico, o per lo meno francofono), intuì il problema e rispose, in francese, che non sapeva di dover obliterare. La legge dice che a chi viaggia senza biglietto o con biglietto non obliterato è verbalizzata una multa di 50euro più il prezzo del biglietto con pagamento immediato o fino a 200 euro più il prezzo del biglietto se il pagamento non viene effettuato subito.
Il controllore chiuse un occhio, il francese proseguì il viaggio.
Pensavo a cosa avrei fatto durante la mia domenica di relax, e a quante ore una persona possa dormire quando va a lezione e studia dal lunedì al sabato, quando giunse il controllore che mi distolse dal pensiero "io - letto - dormire - tanto" chiedendomi il biglietto. Sono in regola, bene. Ero seduto accanto al finestrino, mentre tutti gli altri posti, anche quelli sull'altro lato, erano occupati da africani anglofoni. Erano in sei, tutti in regola tranne uno. Il controllore disse: "Questo biglietto non è valido, la legge dice che a chi viaggia senza biglietto o con biglietto non obliterato o con obliterazione non leggibile è verbalizzata una multa di 50euro più il prezzo del biglietto con pagamento immediato o fino a 200 euro più il prezzo del biglietto se il pagamento non viene effettuato subito." Aggiunse poi: "Ora chiamo la polizia".
Il controllore non chiuse un occhio, io proseguì il viaggio, l'africano no.
Mi si raccontava di quel giorno in cui, a causa delle biglietterie chiuse e delle macchinette non funzionanti, tutti i passeggeri che prendevano il treno nella stazione di Trento erano sprovvisti di biglietto. Quando passava il controllore, ogni bianco salito a Trento spiegava la problematica per discolparsi ed evitare, giustamente, la multa. Poi arrivò il turno di chi ha il colore della pelle diverso (diverso, non migliore né peggiore!) dagli altri e, come gli altri, l'africano cercò di spiegare che anche lui era salito a Trento con le stesse problematiche dei bianchi. "Niente da fare, il nero sta certamente cercando di fregare", avrà pensato il controllore.
Il controllore non chiuse un occhio, i bianchi arrivarono a casa, il maestro di Djembe rimase la notte in una stazione tra Trento e Verona.
NO AL RAZZISMO
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