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sabato 13 marzo 2010

Il Fabbricante dei Sogni - Art.6

Regime autoritario o totalitario.
Più interessante discutere del regime autoritario, provato e testato direttamente da noi italiani ( o meglio i nostri nonnie bisnonni ) , più interessante andare a vedere cosa fu, da dove parti e dove arrivò.

Molti studiosi affermano senza particolari dubbi che il fascismo nacque dal disagio provato dalla piccola borghesia nel trovarsi in mezzo ad un filone marxista estremamente galvanizzato in quegli anni ( parliamo degli anni post Rivoluzione russa e Biennio rosso ) e dall'altra di una grande borghesia perpetuamente incurante dei bisogni della comunità.

La sommossa fu violenta, incondizionata ma certamente diretta verso punti pensati e certamente scontati. Furono cosi combattute le leghe rosse, fu combattuto il movimento rosso che in quel periodo faceva da padrone in Italia e in Europa. Le famose squadre fasciste vagavano per le città e le campagne alla ricerca di comunisti marxisti da far fuori.

Un improbabile stratega come Giolitti diede spazio ad una sorta di alleanza pacifica con Mussolini, credendo di poterlo inglobare in modo intelligente e scaltro alla ricerca di una maggioranza parlamentare che esasperasse sempre più il fenomeno tipicamente italiano del trasformismo.
Ma Giolitti fece male i conti. Mussolini diventò presto fondamentale e un'ala del suo partito lo spingeva all' " indipendenza" politica.

Fu cosi che Mussolini propose ai suoi seguaci quella marcia su Roma che non credeva assolutamente potesse riuscire. Il suo intento, infatti, era piuttosto quello di far comprendere che il suo partito e la sua gente si potevano far sentire, senza bisogno di alleanze. Quello che trovò fu un re passivo che gli diede in mano il potere. Da li, pur rimanendo i poteri della Corona, della Chiesa , Mussolini ebbe gioco facile e già dal '25 impose il suo regime autoritario.

I tratti di un regime autoritario sono semplici: enfatizzazione del capo, non curanza della massa, ritenuta indifferenziata, assenza di autonomia legale, subordinazione totale al capo, venerazione del leader, meccanismo di identificazione proiettiva.

Oggi, nel 2010, a 65 anni dalla morte a testa in giù in Piazzale Loreto a Milano di Mussolini, l'enfatizzazione della figura centrale del capo, la difficoltà di rapporti tra Governo e Magistratura, la subordinazione di tutta la coalizione al Capo, la venerazione conseguente di molti suoi elettori e soprattutto il desiderio di tantissimi di essere al suo posto, di poter essere uomo cosi potente e bramato, fanno si che il panorama italiano , con le debite proporzioni, riproponga una democrazia autoritaria da non sottovalutare.

Berlusconi ha espresso con chiarezza la volontà di passare ad una forma di governo presidenziale. Non è di certo un caso che voglia questo, poiché il Presidente Obama ha molti più poteri del Presidente del Consiglio italiano.
E' altrettanto vero che oggi, attraverso il potentissimo mezzo cibernetico, l'instaurazione di un regime che tenda verso una sola direzione risulta piuttosto utopico e assolutamente improponibile. La popolazione, anche la meno agiata, dispone di Internet e di conseguenza ha la facile possibilità di regalarsi un'informazione alternativa, meno vincolata dalle logiche di potere e più vicina alla realtà dei fatti.

Ma la velocità della tecnologia nasconde sempre insidie. Attenzione.

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