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lunedì 15 marzo 2010

Giornalismo alla sbarra - Art.22

Albenga. In una delle scorse notti. Raid razzista ad una palazzina di immigrati. Otto "bulletti" italiani vanno ed appiccano il fuoco.

Nell'articolo della Repubblica tutti i particolari.

Ci sono tre punti importanti , a mio avviso, da valutare e da analizzare con cura:

1) Dov'è l'allarme sicurezza e , soprattutto, è dichiarato omogeneamente o meno?
2) Dov'è il rigore e l'ordine che predicano da tempo i potenti signori seduti su comode poltrone?
3) Dov'è la famiglia?

Affrontiamo un punto per volta:

1) Quando extracomunitari commettono atti unanimamente ritenuti ingiuriosi si alzano le voci degli italiani che temono per la propria incolumità, per il proprio benessere personale e per la propria sicurezza. Si alzano alti i proclami alla legge ordine, alla cacciata furibonda di questi immigrati deviati che non vengono a far altro che delinquere nel nostro splendido paese, cosi pacifico e soprattutto esemplare nella propria disciplina. Quando invece la situazione si capovolge ( ebbene si, succede anche questo ) ecco che l'allarme sicurezza sembra essere svanito e sopraggiungono commenti atti a minimizzare , a sostenere che son ragazzi poco maturi e coscienti che compiono queste nefandezze.

2) Insomma, la legge ordine e le voci implacabili che urlano alla violenza extracomunitaria quando succedono misfatti compiuti dagli stranieri piombano ora in un silenzio raccapricciante, un silenzio viziato, ingiusto. Come faceva notare qualche tempo fa il Corriere della Sera discutendo dell'antisemitismo, si sta affermando in questi anni una tendenza estremamente negativa che permette oramai a quasi tutti di prendere in giro in modo più o meno convinto e convincente gli ebrei. Volano battute ostili, non si risparmiano insulti gratuiti e le abitudini al disprezzo tornano di moda. Vicinissimi a questa dimensione sono di certo gli extracomunitari, e colpiti in particolare neri e maghrebini. E' quindi chiaro che le affermazioni di ufficiali di polizia e di politici piegati alle logiche del partito e delle proprie credenze risultano assolutamente non adeguate al clima costante che si respira in Italia. La criminalità straniera è ampiamente motivata da ragioni storiche, culturali e politiche ( la legge Bossi-Fini rende la vita facile ai delinquenti ; i delinquenti vengono da noi perchè conoscono i tempi morti della giustizia nostrana ; esiste la Mafia che può dare vari circuiti , soprattutto nella droga, ad eventuali richieste di extracomunitari; le culture europea e africana differiscono quasi in toto, e sostanzialmente atteggiamenti ritenuti provocatori nella nostra cultura possono rappresentare abitudini consolidate per loro . A questo proposito diventa importante educare e non punire) , mentre la violenza italiana sembrerebbe non voler essere spiegata con motivazioni serie e importanti, ma con semplici accuse individuali . Crediamo che il clima di intolleranza verso lo straniero profondamente presente nelle politiche di vari partiti legittimi atteggiamenti di questo tipo.

3) Ma in tutto ciò , la serenità e il rigore familiare dove sono finiti? Dov'è finita la condanna familiare da parte dei genitori verso i figli poco inclini ad un comportamento corretto ed esemplare? Dov'è finito l'impegno inderogabile nell'aiutare la propria prole in una crescita brillante, positiva, costruttiva e soprattutto rispettosa dei valori altrui? Dov'è finita la "legge del dialogo", quella pratica poco usata ormai, per far comprendere ai propri figli l'importanza dell'accettazione altrui. Le cause di tali degenerazioni sono sicuramente cause sociologiche non unicamente familiari e nemmeno politiche. E' certo, però, che questi due ambienti stiano rendendo la generazione odierna una stirpe di intolleranti, irrispettosi delle regole, non inclini alla relazione pacifica e soprattutto ad una educazione fragile e debilitata da continue campagne di odio.

Forse, invece di accusare Santoro , Travaglio, Annozero o ancora RaiTre di fomentare odio e di giustificare la violenza, dovremmo guardare bene attorno a noi e valutare con coerenza dove siano davvero gli slogan e i gesti totalmente non conformi ad un giusto comportamento.

Ad Annozero si limitano ad esigere che un Presidente del Consiglio si faccia processare. Siamo seri.

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