Ma, per evitare inutili spiegazioni che potrebbero risultare pedanti e poco interessanti, lascerei parlare proprio le sue affermazioni, per poi proseguire con una mia rivisitazione nel mondo odierno.
Scrive Michels:
"Nell'essenza dell'organizzazione è insito un tratto profondamente aristocratico. Il macchinario dell'organizzazione, creando una solida struttura, provoca nella massa organizzata pesanti trasformazioni. Trasforma in senso inverso il rapporto del capo con la massa[...]. Tutti i membri dell'organizzazione hanno su di essa gli stessi diritti. Tutti hanno diritto di voto. Tutti sono eleggibili. Tutti gli uffici sono elettivi e tutti i funzionari sotto il costante controllo di tutti, e sono in ogni momento revocabili e destituibili. Il principio democratico garantisce al maggior numero possibile influenza e partecipazione all'amministrazione della cosa pubblica"
Prosegue poi :
"Cosi l'organizzazione porta a termine la divisione di ogni partito in una minoranza dirigente e una maggioranza diretta[...]. Quanto piu' si estende e si ramifica l'apparato ufficiale del partito, cioè quanto maggiore è il numero dei membri , quanto piu' si riempiono le sue casse, quanto piu' aumenta la stampa di partito, tanto piu' si riduce il potere popolare sostituito dall'onnipotenza dei comitati e delle commissioni"
Conclude poi:
"Gli ex lavoratori si appropriano di una routine che li fa ascendere sempre piu' al di sopra dei loro mandanti, cosi che infine perdono il senso di comunità con la classe che li ha espressi; ne deriva una vera differenza di classe tra i capi ex proletari e i gregari proletari"
E' quindi chiara la visione di Michels. A suo avviso si inoltrerebbe inevitalbimente un processo di "imborghesimento" nei partiti di massa.
Inutile dire che probabilmente, ai giorni nostri, valutando in quest'ottica i scivoloni parlamentari delle sinistre europee, possiamo ipotizzare che Michels avesse qualche ragione.
Infatti, da tempo ormai, mentre la destra esprime le sue convinzioni con la forza dei fatti ( apparenti o reali che siano non è importante ora discuterne ) , come insegna la Lega Nord con la sua campagna patriottica e nazionalista e di forte avversione verso il diverso e attuando di conseguenza questa condotta politica, la sinistra si appoggia su antichi valori di riformismo, di aiuto alle famiglie piu' povere, di maggiore controllo dello Stato sul mercato, di redistribuzione, quando poi la classe dirigente che rappresenta quella parte politica è imbarazzante per incoerenza e discontinuità.
Secondo Michels , quindi, l'oligarchia è un concetto che in politica difficilmente non si espone, poichè piu' un'organizzazione diventa complessa, piu' le differenze sono nette, generando dirigenti e diretti. Seguono poi le varie interpretazioni su quanto sia ingiusta la direzione in alcuni ambiti economico-politici, ma sta di fatto che le differenze, almeno in democrazia, sembrano non poter mai mancare.
Inutile dire che probabilmente, ai giorni nostri, valutando in quest'ottica i scivoloni parlamentari delle sinistre europee, possiamo ipotizzare che Michels avesse qualche ragione.
Infatti, da tempo ormai, mentre la destra esprime le sue convinzioni con la forza dei fatti ( apparenti o reali che siano non è importante ora discuterne ) , come insegna la Lega Nord con la sua campagna patriottica e nazionalista e di forte avversione verso il diverso e attuando di conseguenza questa condotta politica, la sinistra si appoggia su antichi valori di riformismo, di aiuto alle famiglie piu' povere, di maggiore controllo dello Stato sul mercato, di redistribuzione, quando poi la classe dirigente che rappresenta quella parte politica è imbarazzante per incoerenza e discontinuità.
Secondo Michels , quindi, l'oligarchia è un concetto che in politica difficilmente non si espone, poichè piu' un'organizzazione diventa complessa, piu' le differenze sono nette, generando dirigenti e diretti. Seguono poi le varie interpretazioni su quanto sia ingiusta la direzione in alcuni ambiti economico-politici, ma sta di fatto che le differenze, almeno in democrazia, sembrano non poter mai mancare.
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